Si chiude sotto “Il segno di Zorro“, in una notte di mezza estate al Teatro romano di Aosta, l’edizione 2020 di Strade del Cinema, la quindicesima e la più complicata, appesa fino all’ultimo alle insicurezze post emergenza. La serata finale di ieri – giovedì 6 agosto – chiude un capitolo e, al contempo, ne apre un altro lasciando il testimone a giocAosta, che ha aperto i battenti nella vicina piazza Chanoux.
Un “testimone ideale” ma anche concreto, visto che la serata si apre con il duo Manuel Pramotton (sax tenore) e Mattia Barbieri (batteria) a fare da colonna sonora a “An Eastern Westerner” – la comica muta del 1920 di Hal Roach che, nel suo centenario, riporta ad Aosta uno dei “beniamini” di Strade del Cinema, il mitologico Harold Lloyd -, che rilancia verso l’atmosfera “Far West” di giocAosta.
La chiusura si gioca il “pezzo da novanta”, con il Tinissima Quartet – Francesco Bearzatti (sax soprano, sax tenore, clarinetto), Giovanni Falzone (tromba), Danilo Gallo (contrabbasso, basso elettrico) e Zeno De Rossi (batteria) – a dare una spinta quasi “Tex-Mex ” ad un successo cinematografico sorprendente: “Il segno di Zorro”, anch’esso del ’20, di Fred Niblo con protagonista Douglas Fairbanks ad interpretare, primo in assoluto, l’eroe mascherato nato dalla penna di Johnston McCulley.
Un concentrato “cappa e spada” di divertimento, ma soprattuto di avventura, tra grandi amori e duelli a difesa della propria terra. Che poi, in fondo, è la sintesi perfetta di Strade del Cinema.