L’esordio dei Minimo Vitale corre su un battito rock

La band aostana, dopo un passato di cover, esordisce con sette tracce tra il rock, il dark e il new wave per raccontare e raccontarsi. Un disco solido come il cemento, ma che bilancia in maniera delicata l'irruenza e la dolcezza.
MINIMO VITALE fotohd
Cultura

Suonano come cabine telefoniche dismesse, sono testi e melodie che suonano una generazione, che muovono quel sentimento di nostalgia misto a bisogno di riscoprire melodie e testi che mancano da troppo tempo sulla scena nazionale. Il rock, quello dei Minimo Vitale, suona la carica di una generazione che ora si presenta con la consapevolezza piena di chi ha fatto i conti con il proprio mondo.

Minimovitale, il primo album di inediti della band aostana, non ha bisogno di presentazioni, e non perché non le meriti, poiché il mondo che racconta è tanto complesso quanto ancora non metabolizzato pienamente, ma perché è la cifra stilistica dei componenti del gruppo e insieme la somma delle loro esperienze, forgiate anche grazie alle cover: “Sono stati i riscontri e la curiosità suscitati nel pubblico durante le nostre esibizioni a spingerci a proseguire nell’esperienza delle cover per qualche tempo ancora – racconta il frontman Alberto Neri -, fino ad arrivare all’estate 2019 e alla decisione condivisa di considerare chiusa quella parentesi per provare a sviluppare esclusivamente materiale originale. La sopraggiunta pandemia poteva stroncare questo proposito agli albori, ma di fatto l’ha solo rallentato e, in qualche modo, ha altresì rafforzato la nostra determinazione a portarlo avanti con tenacia. Un chiaro segnale che ci credevamo”.

Dopo la chiusura della parentesi cover, la band (Alberto Neri – voce, Davide Torrione – basso, Luca Consonni – chitarra, Josy Brazzale – chitarra,  Alessandro Longo – batteria e programmazione synth, dal 2021, in sostituzione a Giuliano Danieli), si è strutturata per il passo importante e carico di significato di raccontarsi e, in qualche modo, raccontare una generazione che con il rock è cresciuta e ha comunicato per anni. Nel loro album non solo rock, ma anche tanto del modo di raccontare e decantare tipico delle band come gli Offlaga Disco Pax (i fumetti di “Zora la vampira” appaiono anche per i Minimo Vitale come per gli ODP, nel testo di “Cabine Telefoniche Dismesse“) e soprattutto la voglia di andare per la propria strada anche se non è quella più attuale: “Non ci siamo minimamente posti il problema [che il disco non sia attuale n.d.r.]: siamo perfettamente consapevoli che quanto proponiamo non sia esattamente di attualità ma questa è la nostra cifra stilistica e di conseguenza ci affidiamo ai cultori del genere. Inoltre, ci sono numerosi indizi di recente risveglio della scena rock e anche sotto questo aspetto palesiamo un certo ottimismo”.

MINIMO VITALE
MINIMO VITALE

Per l’esordio con un progetto inedito, la band si regala sette tracce, tutte in grado di racchiudere e regalare all’ascoltatore un microcosmo che, in qualche modo, ha segnato i componenti del gruppo e la loro vita; che sceglie di intitolare il primo album riprendendo il nome stesso della band: tutto attaccato, con lo scopo di rafforzare e rendere più tangibile e diretto il loro essere, la loro essenza di musicisti. L’utilizzo dello spoken word scandisce il racconto dei testi delle canzoni e conferisce a questi una solennità che l’anima rock dei Minimo Vitale può solo sottolineare e rafforzare.

Minimovitale è un album che non delude chi ha bisogno di aggrapparsi a qualcosa di solido come il cemento, ma che bilancia in maniera delicata l’irruenza e la dolcezza ed è capace di narrare come fosse un libro malessere, pensieri e desideri, accompagnandoli a melodie che spaziano dal rock, al dark, senza negarsi un piccolo inchino alla new wave (grazie al synth).

Il disco, al momento disponibile sulle piattaforme in streaming, sarà a breve concreto e reale su supporto fisico (febbraio 2023), mentre la band ha già in programma una nuova data: l’11 marzo al Pub Inglese di Aosta, in compagnia dei Circus Punk.

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