Mario Schifano al Castello Gamba: l’attualità nei ritratti di guerra dell’artista contemporaneo

Tra le opere esposte due incentrate sul conflitto, "Tearful" e "Sorrisi scomparsi", e cinque tele realizzate dall'artista in Valle d'Aosta. La mostra sarà visitabile al Castello Gamba di Châtillon fino al 26 settembre.
Curatore della mostra Davide Dall’Ombra - Mostra Mario Schifano al Baron Gamba Foto Alice Dufour
Cultura

È dedicata a Mario Schifano (1934-1998), “instancabile e multiforme protagonista della pittura del Novecento”, la mostra della stagione estiva del Museo di arte moderna e contemporanea del Castello Gamba di Châtillon. “L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998”, questo il titolo dell’esposizione inaugurata martedì 21 giugno, sarà visitabile fino al 25 settembre 2022.

Attuali, oggi come allora, i “ritratti” della guerra prodotti dall’artista. L’attenzione di Mario Schifano si rivolge verso i drammi internazionali, in particolare la guerra del Golfo, dalla fine degli anni Ottanta. Partendo da una foto ritagliata dal “Time” nel dicembre 1990, dove un bambino si guarda smarrito mentre il padre soldato, in partenza per il fronte, non riesce più a stringerlo a sé e china la testa coprendosi il volto in lacrime, l’artista contemporaneo realizza la sua Guernica: “Tearful”, dall’inglese “pieno di lacrime”. Alla tragedia in Kuwait, Schifano dedica, nel 1991, “Sorrisi scomparsi”, dove una folla di volti senza faccia è sovrastata dalla traduzione in arabo del titolo della tela. Per ospitare le due opere monumentali è stata riservata la sala principale delle esposizioni temporanee.

Nell’altana del castello trovano invece spazio cinque tele dai colori sgargianti, frutto di un periodo di residenza dell’artista in Valle d’Aosta tra il febbraio e il marzo del 1988. Durante l’episodio valdostano Schifano lavorò febbrilmente in un’ala dell’antico priorato di Saint-Bénin producendo quadri e opere su carta. In “Calore locale”, “Collinare”, “Per vedere”, “Orizzontale” e “Vista interrotta” si coglie la forza evocativa che l’ambiente della Valle esercitò sull’artista.

La mostra “L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998”, nata da un progetto di Casa Testori, con la collaborazione di Francesca Radaelli, è realizzata dall’Assessorato ai Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta. All’inaugurazione dell’esposizione hanno partecipato l’Assessore regionale ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz, il curatore della mostra Davide Dall’Ombra, la Dirigente della Struttura regionale “Patrimonio storico-artistico e gestione dei beni culturali” Viviana Maria Vallet. Tra i presenti anche Emilio Mazzoli, noto gallerista italiano, ormai ottantenne, con alle spalle più di cinquant’anni di carriera. Per l’occasione, Mazzoli, giunto in Valle da Modena, ha messo a disposizione del Castello Gamba il suo doppio ritratto “CARO EMILIO CONTINUA…”, eseguito da Schifano tra il 1994 e il 1995, mai esposto prima d’ora.

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