In un recente articolo di Turismo 360 ci siamo occupati di stilare un elenco di quante modalità di turismo esistono, tra queste c’è senz’altro il turismo culturale. Si tratta di un fenomeno generalmente associato all’arte ma in realtà una legge (n°84) del nostro ordinamento risalente agli anni novanta estende tale concetto a tutto ciò che è “rilevante testimonianza della storia della civiltà e della cultura”. In questo senso sarebbe opportuno parlare di cultura anche per ciò che concerne le tradizioni e l’enogastronomia.
In Italia, manco a dirlo, il patrimonio artistico culturale è enorme, le città d’arte di richiamo mondiale come Roma, Venezia e Firenze devono fronteggiare una domanda addirittura eccessiva in alcuni frangenti. Il solo circuito archeologico del Colosseo -Palatino e Fori Imperiali nel 2010 ha registrato 5 milioni di visitatori l’anno, staccati ma sul podio dei siti più visitati in Italia seguono Pompei e la Galleria degli Uffizi di Firenze. Un tema su cui varrebbe la pena spendere ulteriori considerazioni poiché apre il dibattito sulla necessità di garantire la fruizione dei beni e al contempo tutelarne l’integrità; è recente il problema di Pompei e la necessità di dover intervenire sul Colosseo. Tornando in casa nostra è senz’altro possibile collocare Aosta tra quelle mete culturalmente importanti seconde solo ai “colossi” (Roma, Firenze, Venezia) come quelli appena citati, al pari solo per citarne alcune di Ferrara, Mantova (Festival della Letteratura) o Taormina.
Una storica pubblicità della Valle d’Aosta invitava i turisti a vedere cosa si nasconde dietro la neve (“vieni a vedere cosa c’è sotto”), da questo suggerimento si può ripartire per alcune considerazioni. Benché il nostro patrimonio artistico sia invidiabile tanto da valere ad Aosta il noto appellativo “Roma delle Alpi” nella percezione del turista la nostra Regione si lega maggiormente agli sport invernali, un fatto “normale” spiegabile con l’esistenza di un altrettanto immenso patrimonio questa volta naturale unico nel suo genere. Secondo dati SIAE nel 2009 sono stati realizzati in Valle d’Aosta ben 12.227 spettacoli (cinematografici, teatro, concerti, itineranti, sportivi, mostre ed esposizioni) con oltre 470.000 ingressi, il programma definito Restitution ha reso possibile la fruizione della comunità e dei turisti un numero importante di monumenti. Iniziative importanti che assumo maggior rilievo in un momento di scarsa attenzione e perdita d’identità della cultura italiana e locale.
L’offerta di turismo culturale di Aosta può senz’altro divenire un riferimento importante soprattutto per le stagioni intermedie, negli altri periodi dell’anno a nostro avviso diviene invece sempre più intrigante il binomio Aosta – Pila, un’offerta che potrebbe integrarsi alla perfezione creando di fatto una delle poche destinazioni al mondo che può vantare un’offerta così variegata. Per fare ciò sarebbe importante concepire un sistema di offerta basato su un dialogo più costante tra gli attori che consenta ad esempio l’acquisto integrato di più servizi, campagne di comunicazione in co-branding e iniziative sinergiche sulle offerte di vacanza.
Sul fronte delle singole imprese, concludendo, è bene evidenziare ancora una volta che in occasioni così importanti come – La settimana della cultura – varrebbe la pena spendere del tempo per la realizzazione di offerte di vacanza pensate esclusivamente per l’occasione.