“Perché? Cosa ho fatto per meritarlo?” questo è l’interrogativo che accompagna tutta la riflessione di Massimo Recalcati a proposito del libro di Giobbe, durante l’undicesimo appuntamento di Estate al Forte 2021. Giovedì 26 agosto, al forte di Bard, lo psicanalista Milanese ha accompagnato i suoi uditori in un excursus in bilico tra racconto biblico e psicanalisi. La presentazione di Il grido di Giobbe, pubblicato per Einaudi editore e facente parte della collana Frontiere Einaudi, ha fornito ai presenti una chiave interpretativa del libro veterotestamentario del tutto inconsueta. Recalcati decide di dare un taglio netto all’ordinaria rappresentazione del personaggio di Giobbe paziente e rassegnato. Al suo posto propone un Giobbe che esige, che lotta, per sapere il perché di tutte le disgrazie che gli capitano.
“Se tu che pensavo fossi amico ti riveli come un leone che mi massacra, dov’è il padre?” si domanda Recalcati parafrasando il testo preso in esame. “Dov’è il padre?”, domanda attorno a cui si sviluppa tutto il racconto biblico. E’ proprio la radice etimologica del nome Giobbe. “Quando Lacan parla del padre, in un seminario dedicato alla lettura dell’Amleto di Shakespeare dice che in fondo, una delle esperienze più tragiche nella vita di un essere umano è la morte del padre, perché il padre fin dall’infanzia è considerato dai figli per lo più come uno scudo che protegge dal male, dall’ignoto. Dove c’è padre in fondo c’è protezione. La morte del padre ci dice non solo che non c’è più quello scudo – lo sapevamo già – ma che questo scudo non può esistere.” Per questo Giobbe esige di vedere il padre.
Il libro di Giobbe va contro la versione retributiva della legge ebraica, presente in altri libri della Bibbia, il male non capita solo a chi fa del male. “Giobbe capisce di essere limitato di fronte alla potenza della creazione. Fa esperienza della sua finitezza, della proporzione ontologica del creatore come se nella creazione ci fosse un mistero incomprensibile all’uomo. Un mistero che necessariamente sfugge e di cui fa parte la sofferenza.” continua l’autore del saggio.
“Ha ragione Giobbe?” con questo interrogativo aperto si conclude la Lectio Magistralis di Massimo Recalcati. Lo psicanalista lascia al suo lettore, il compito di approfondire il mistero della creazione, indagando in prima persona sull’origine della sofferenza.