Tsarvensou lido nuovo tormentone di questa fine estate

21 Agosto 2019

Lo avevano promesso sui loro canali social, erano pronti a “sganciare una bomba assurda” e alla fine lo hanno fatto. Anche se in Valle è quasi tempo di mettersi il famoso starter pack del valdostano, giacca windstopper e scarpe da trekking ai piedi, Le Digourì di Charvensod sono ancora con la testa in spiaggia. Anzi, a Tsarvensou Lido, che, paradossalmente, è l’antagonista dei bagnasciuga.

No, il mare d’estate non è indispensabile, o almeno non tutti sognano selfie su spiagge dorate, fatti da braccia dorate, con i riflessi dei capelli dorati. Alcuni valdostani doc preferiscono la Verda Vallaye ed è da lì che è partita l’ispirazione per la nuova hit della compagnia teatrale che ormai non si limita più a recitare durante il Printemps Théatral, ma di anno in anno è cresciuta e ha saputo portare avanti una comicità tradizionale con un twist decisamente fresco e innovativo.

Tsarvensou Lido è la rappresentazione divertente e divertita, spesso anche un po’ portata all’estremo, di quanto il valdostano sia attaccato alla sua terra e di come nessuna spiaggia possa battere casa sua: “L’idea di fare una parodia in patois ci balenava in testa da questo inverno con la hit Settimana Bianca, ma poi eravamo impegnati a preparare il Printemps Théatral e quindi abbiamo rimandato all’estate. A giugno abbiamo incaricato Fabien Lucianaz di monitorare i tormentoni e, da grande fan di J-AX, ha scelto Ostia Lido – racconta André Comé della compagnia -; quindi sempre Fabien ha scritto il testo e insieme a Sophie Comé ha cantato e registrato la canzone. Cerchiamo di fare un po’ di ironia sul Valdotain DOC, anche perché l’idea nasce dalla parodia di J-ax che ironizza sul fatto che l’italiano medio faccia le vacanze ad Ostia pensando di essere altrove e noi, per analogia, ironizziamo sul tsarvènsolèn che rimane qui per godersi l’estate. Dopo aver studiato i testi e il ritmo e aver deciso la strada da prendere, a metà agosto, con il nostro Joel Viérin abbiamo registrato il video. Vogliamo ringraziare davvero tanto Joel, perché ha fatto un lavoro incredibile”.

Il patois è una lingua complicata da mettere in musica per metrica e suoni, soprattutto se associata a una melodia che deve rispettare assonanze e regole metriche precise come quelle dell’hip-hop di J-AX, che parla di mondi e situazioni lontane dalla Petite Patrie. La sfida goliardica i Digourdì l’hanno però vinta per simpatia e anche per bravura nella scelta di termini e parole, oltre che per il video senza dubbio simpatico e anche un po’ provocatorio, come vuole la vocazione di chi vuole divertire. Parole cariche di riferimenti al comune di appartenenza della compagnia teatrale che disegna un’immagine del valdostano molto attaccato alla sue radici geografiche e di cuore: “Il testo fa un po’ di autoironia su noi Valdôtain DOC, che in estate spesso preferiamo stare con il rastrello in mano piuttosto che partire per la playa – scherza André -; siamo tutti un po’ spaventati dall’idea di abbandonare i nostri amati fieni e la vigna per stare sdraiati al sole a far nulla. E poi diciamo la verità: perché andare via quando si vive in un posto splendido come Charvensod?”.

Di base lo spirito della canzone è che nonostante si possa viaggiare in lungo e in largo il posto dove si sta meglio è sempre quello dove si ritrovano gli affetti, le radici e un decoro naturale senza paragoni. A Charvensod per i nostri eroi della comicità 2.0.

Tsarvensou Lido cast
Tsarvensou Lido
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