A due giorni dalla premiazione, al Forte di Bard, dei Modon d’Or, è giunto il momento, per l’Arev, di trarre qualche conclusione. È infatti il Presidente dell’Associazione degli allevatori Dino Planaz a prendere carta e penna e mettere in fila i suoi pensieri, a partire proprio dall’evento di Bard.
“Innanzitutto va fatto un plauso all’amministrazione regionale per l’organizzazione del concorso ‘Modon d’Or’ – scrive – che ha messo in bella evidenza il prodotto principe della nostra agricoltura e riconosciuto il giusto merito ai produttori di Fontina, portando il prodotto ed il mondo dell’allevamento regionale di fronte al grande pubblico. La Fontina finalmente ha avuto il suo giusto riconoscimento di immagine che compete ad un prodotto di eccellenza frutto di un savoir faire tramandato da secoli”.
Però c’è anche un tasto dolente, e piuttosto annoso, come spiega ancora Planaz: “Con lo stesso entusiasmo è però giunto il momento di lavorare per riconoscere agli allevatori il giusto prezzo per il latte che mungono quotidianamente. È di questi giorni la pubblicazione di due lavori che documentano come i costi di produzione del latte siano al di sopra del prezzo di vendita. Si parla di costi di produzione oltre i settanta centesimi al litro contro prezzi di vendita medi attorno ai sessanta centesimi. Questo fatto ben noto alla maggior parte degli allevatori, è molto grave e testimonia come un settore che produce un prodotto rinomato e di eccellenza, può comunque essere in gravi difficoltà economiche”.
Non solo: “È indispensabile quindi – prosegue il Presidente Arev – che tutti gli attori della filiera produttiva e commerciale uniscano gli intenti per eliminare questa contraddizione che aggrava una crisi generale non favorendo lo sviluppo di un settore fondamentale per la nostra Regione alpina”.
O, per dirla ancora con Planaz: “Un prodotto di eccellenza non può continuare ad essere fabbricato con una materia prima pagata sottocosto”.