AAA motivazioni cercasi

Saper scegliere il proprio staff di collaboratori è determinante al successo dell’hotel, per non sbagliare meglio affidarsi a professionisti. Parla Roberto Greco dello Studio HRS, esperto in selezione del personale.
Economia, Società

La scelta dello staff in albergo è un tema piuttosto delicato e complesso, in particolar modo la selezione delle figure cruciali come quelle del front office o il cuoco sono elementi determinanti al successo delle imprese alberghiere. In Valle d’Aosta l’argomento è ulteriormente complicato dalla stagionalità degli hotel che amplifica il problema del turnover; il basso bacino di utenza peraltro comporta spesso un reclutamento della forza lavoro al di fuori dei confini regionali.

Ma quali sono gli strumenti per selezionare correttamente i nostri collaboratori? Quali le tecniche e le modalità migliori di selezione? Lo abbiamo chiesto a Roberto Greco dello Studio HRS, esperto del settore. “Per prima cosa è fondamentale comprendere che il miglior collaboratore possibile non è necessariamente il più competente ma colui che è più capace a dar vita con l’azienda ad un rapporto con le più alte potenzialità di successo. Nel lavoro di tutti i giorni sono infatti determinanti anche gli aspetti emotivi-relazionali”.

Nella maggior parte dei casi le selezioni si esauriscono però in rapidi colloqui (talvolta monopolizzati, con un pizzico di narcisismo, dai racconti della storia aziendale), in una breve lettura del curriculum e con qualche telefonata per ottenere referenze in merito al candidato. In realtà si tratta di un momento chiave. “Investire in un processo di selezione è importante per evitare in futuro un ulteriore dispendio di energie e tempo. E’ sempre bene avere strumenti di aiuto che facilitino la selezione, richiedere una lettera di accompagnamento ad esempio ci fornisce elementi importanti per la selezione, gli stessi social network sono inevitabilmente una preziosa fonte di informazione sulla personalità del candidato. Troppo spesso però il datore di lavoro si limita ad informare il candidato sulla sua futura remunerazione e sulle mansioni che dovrà ricoprire. In realtà è importantissimo fin da subito raccontare al candido cosa possiamo offrirgli in termini di crescita professionale, motivazione, coinvolgimento e obiettivi”
Una volta selezionato il candidato è opportuno attivare sistemi di monitoraggio e incentivi sul suo operato tanto più se esso entrerà a contatto con la clientela. Si tratta di un’attività spesso fraintesa con la volontà di porre un controllo sul proprio collaboratore. In realtà – prosegue Greco “è necessario far comprendere al collaboratore che ci stiamo ponendo degli obiettivi di crescita che dobbiamo provare a raggiungere insieme”

In molti casi, l’investimento in formazione e coinvolgimento del personale è limitato o si riduce a qualche incentivo economico, tuttavia, chi lavora in un’azienda deve poter conoscere il prodotto e averlo sperimentato in prima persona. Non di rado ad esempio il personale del front office non è nemmeno mai entrato nel centro benessere dell’hotel in cui lavora. Si tratta dunque di attribuire valore e importanza al proprio personale, collaboratori e non dipendenti, coinvolti nel processo di management aziendale, persone alla quali chiedere pareri e far sentire la propria importanza strategica all’interno della mission aziendale.

A CURA DI TURISMOK
 

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