Aosta, gli albergatori chiedono la soppressione dell’Imu e della Tari

Le richieste portate ieri dai delegati Adava di Aosta, Jeannette Bondaz e Marco Bich al sindaco di Aosta Fulvio Centoz, alla vicesindaca Antonella Marcoz e ai funzionari dei vari uffici di competenza, nel corso di un incontro tenutosi in videoconferenza. 
Economia

La soppressione della tassa sui rifiuti e dell’Imu ma anche l’annullamento dell’imposta comunale sulla pubblicità. Sono le richieste portate ieri dai delegati Adava di Aosta, Jeannette Bondaz e Marco Bich al sindaco di Aosta Fulvio Centoz, alla vicesindaca Antonella Marcoz e ai funzionari dei vari uffici di competenza, nel corso di un incontro tenutosi in videoconferenza.

“Le conseguenze economiche di questa crisi sono, soprattutto per il nostro settore, devastanti anche in considerazione degli importanti investimenti che molte nostre strutture hanno recentemente fatto contribuendo attivamente a rendere la nostra città ancora più bella e accogliente.  – ha spiegato la delegata Jeannette Bondaz  – Purtroppo però, in questa situazione, molti di noi non riusciranno a far fronte ai conseguenti indebitamenti e mutui attivati per costruire o ristrutturare la propria struttura ricettiva”.

Gi albergatori hanno, quindi, sottolineato come una “dilazione dei termini di pagamento dei tributi non rappresenta una soluzione, bensì un semplice rinvio del problema e un accumulo di debito che non è più sostenibile”. Per questo accanto all’iniziativa portata avanti a livello regionale dal presidente Adava Filippo Gérard finalizzata alla soppressione dell’IMU per l’anno in corso, i delegati di Aosta hanno chiesta la soppressione della tassa sui rifiuti, almeno fino a dicembre 2020.

“Ciò è stato richiesto – hanno spiegato i due delegati – seguendo la semplice constatazione che in questo periodo di chiusura forzata, le strutture ricettive hanno un tasso di occupazione pari allo zero e anche la produzione di rifiuti è, di conseguenza, pressoché nulla. È importante non limitare la sospensione del pagamento dell’imposta ai soli ultimi due mesi, ma estenderla almeno sino al 31 dicembre, in quanto la fase di ripartenza è del tutto incerta e la ripresa al momento è tutta in salita (la libera circolazione tra regioni e stati è ancora fortemente limitata). L’unica certezza, anche in caso di ripartenza, è l’aumento dei costi per le procedure di pulizia e sanificazione delle nostre strutture e le limitazioni imposte per il contenimento del possibile contagio nel numero di clienti ospitati contemporaneamente”.

Per le stesse motivazioni riportate al punto precedente, è stato richiesto un impegno per l’annullamento dell’imposta comunale sulla pubblicità e sulle insegne, anche alla luce del fatto che non essendoci al momento alcun movimento turistico le aziende ricettive non beneficiano di alcuna visibilità in merito.

Durante l’incontro sono intervenuti sia il sindaco Centoz che la vicesindaca Marcoz che su entrambe le questioni si sono presi l’impegno di valutarle insieme all’intera Giunta comunale e di fare avere quanto prima un riscontro, anche in relazione alle disponibilità di bilancio.

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