“Negli ultimi 10 anni, dal 2008 al 2018 i negozi al dettaglio e ‘di prossimità’ sono calati di 35 unità nel centro storico e 53 della periferia di Aosta. Passando da 256 del 2008 ai 221 del 2017 nel centro storico, mentre in periferia si è passati da 255 a 202”.
A lanciare l’allarme è Confcommercio Valle d’Aosta, con il Presidente Graziano Dominidiato che commenta i dati dell’Ufficio Studi Confcommercio che ha presentato un'analisi su come l'evoluzione delle attività commerciali, turistiche e dei servizi ha cambiato il volto delle città, dai centri storici alle periferie, negli ultimi dieci anni: “Dopo una crisi così lunga il processo di desertificazione dei centri storici e delle periferie sta finalmente rallentando, ma non è ancora arrestata; difficilmente si tornerà alla vivibilità di una volta".
E difficile è anche trovare una soluzione per arrestare l’emorragia, anche se Dominidiato lancia un amo per la ripresa: “Una cedolare secca sulle locazioni commerciali e una local tax che comprenda Imu, Tasi e Tari, totalmente deducibile".
Va meglio, invece, la situazione per quel che riguarda alberghi, bar e ristoranti che sono aumentati passando da 103 nel 2008, nel centro storico, a 124 nel 2017 e da 157 nel 2017 a 172 nel 2017 in periferia. Periferia che perde comunque tre strutture ricettive: nel 2008 nel centro storico erano attivi 4 alberghi e 31 in periferia, mentre nel 2017 erano 8 nel centro storico e 28 in periferia con un saldo di +4 alberghi in centro ed un calo di 3 strutture in periferia.
“La scelta di abbandonare i centri storici – si legge nel rapporto di Confcommercio – è determinata soprattutto dagli alti canoni di locazione che inducono i commercianti a spostarsi verso le periferie”. Per Dominidiato, che annuncia la predisposizione di un Manifesto di Confcommercio VdA da presentare alle forze politiche in vista delle prossime elezioni regionali ed ai candidati alle elezioni politiche “Innovazione, sport, cultura, turismo e accessibilità sono alcuni dei temi per la rinascita di Aosta e dei nostri Paesi”.
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C’è inoltre il grande e malgestito problema delle continue aperture dei grandi magazzini: il piccolo commerciante non può competere a livello di prezzi bassi con Carrefour, Conad,Md ecc…e 125.000 anime sono evidentemente troppo poche per poter soddisfare il mercato