Ammontano a 220mila euro i contributi annuali disponibili per i prossimi tre anni per sostenere a creazione e lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, industriali e artigiane da parte di giovani e donne.
La Giunta regionale ha approvato ieri la delibera attuativa della legge regionale approvata a fine 2022.
A chi sono rivolti i contributi
Possono beneficiare dei contributi le nuove imprese (iscritte da non più di due anni al Registro imprese) costituite da a) giovani di età compresa fra diciotto e trentacinque anni, ad esclusione dei lavoratori dipendenti; b) donne, ad esclusione delle lavoratrici dipendenti o in quiescenza; c) disoccupati di lunga durata, ovvero da 12 mesi e un giorno, ai sensi della normativa nazionale di riferimento.
Possono accedere ai contributi le imprese individuali il cui titolare sia in età compresa fra i diciotto e i trentacinque anni, donne o disoccupati di lunga durata ai sensi della normativa nazionale di riferimento e le società di persone, di capitali e cooperative che abbiano una compagine sociale composta per almeno il 51% da giovani di età compresa fra i diciotto e i trentacinque anni, donne o disoccupati di lunga durata.
I contributi sono concessi, una tantum, per un ammontare di contributo non superiore a 80.000 euro, nei limiti degli stanziamenti di bilancio. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai contributi è pari a 10.000 euro.
Spese ammesse a contributo
Sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisizione di beni e alla realizzazione di servizi materiali e immateriali e di opere inerenti all’attività economica effettivamente svolta dall’impresa, le sole iniziative di investimento concernenti sedi operative o unità locali ubicate nel territorio della Valle d’Aosta.
Sono ammissibili a contributo, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata, le spese relative a: immobilizzazioni materiali, nel limite massimo del 60% del costo totale delle stesse: acquisto di macchinari e impianti collegati, compresi i costi accessori d’installazione ed eventuali costi di trasporto (solo se inclusi nella fattura di acquisto); acquisto di arredi, solo se commisurato alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, compresi i costi accessori d’installazione ed eventuali costi di trasporto (solo se inclusi nella fattura di acquisto); acquisto di strumenti e attrezzature; acquisto di beni in caso di cessione di azienda o di ramo d’azienda; b) acquisto di automezzi, ad esclusivo uso aziendale, di categoria ambientale E6 e con alimentazione diversa da quelle esclusivamente diesel o benzina, nel limite massimo del 30% del costo totale degli automezzi; c) immobilizzazioni immateriali, purché considerate elementi patrimoniali ammortizzabili: acquisto di programmi informatici applicati alle relative attrezzature e/o agli strumenti, nonché ad impianti e macchinari, indispensabili al funzionamento degli stessi, nel limite massimo del 60% del costo totale delle stesse; realizzazione di sistemi di e-commerce, nel limite massimo del 30% del costo totale degli stessi; spese per brevetti e licenze di sfruttamento, nel limite massimo del 30% del costo totale degli stessi; spese di consulenza ad alta specializzazione relative all’organizzazione aziendale, marketing strategico, produzione e logistica, ricerca tecnica scientifica, brevettazione, risparmio energetico, nel limite massimo del 30% del costo totale della consulenza͖ d) realizzazione di lavori e opere edili specifiche, risultanti da computo metrico estimativo, per l’adeguamento, il ripristino ed il miglioramento degli spazi dedicati all’attività di impresa, compresi gli impianti tecnici, nel limite massimo del 60% del costo totale dei lavori. Le spese tecniche relative a progettazione, direzione lavori, collaudo, sicurezza e certificazione di macchinari, impianti, attrezzature e strumenti, solo se strettamente attinenti alle immobilizzazioni finanziate, sono ammesse nel limite massimo del 10% del costo totale sostenuto per i lavori.
Approvato il disegno di legge per sostenere giovani e donne ad avviare una nuova attività
È stato approvato dalla Giunta regionale il disegno di legge in materia di nuova imprenditoria giovanile e femminile nei settori dell’industria e dell’artigianato, in sostituzione della legge regionale 3/2009, che verrà sottoposto al Consiglio regionale.
La nuova proposta di legge regionale punta ad incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile in Valle d’Aosta, rivolgendosi ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e alle donne che intendano avviare un’attività imprenditoriale nei settori dell’industria e dell’artigianato.
“L’attualizzazione della legislazione esistente nel nostro settore rientra negli obiettivi politici al fine di rispondere alle nuove esigenze del territorio e del settore produttivo regionale a fronte dell’attuale quadro economico-sociale”, ha dichiarato l’Assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro Luigi Bertschy. In particolare quest’anno, attraverso le iniziative #VdaLavora, abbiamo voluto dare centralità al tema del lavoro favorendo la diffusione della cultura del lavoro e dell’imprenditoria. Questa legge intende sostenere giovani e donne offrendo loro opportunità, formative ed economiche, per avviare una nuova attività”.
Bertschy aggiunge che “l’intervento normativo rientra in una strategia più ampia che vede coinvolti i due Dipartimenti, Lavoro e Sviluppo economico, in azioni volte a sostenere concretamente la neo-imprenditoria attraverso bandi dedicati alle nuove attività economiche come anche alle start up”.
In aggiunta ai fondi regionali, per il finanziamento del presente disegno di legge, si prevede l’utilizzo di risorse eurounitarie, in particolare nell’ambito del nuovo PO FESR 2021/2027, nel quale è stata inserita un’azione a sostegno della nuova imprenditorialità.