Chiusura delle vendemmie, Coldiretti: “Cala la produzione ma tiene la qualità”

Circa 1.5 milioni le bottiglie prodotte in Valle d'Aosta, con uve molto sane ed equilibrate che garantiscono vini con caratteristiche organolettiche di assoluto pregio.
Vigne - Crotta di Vegneron
Economia

Con la chiusura delle vendemmie 2019, è tempo di bilanci per il settore vitivinicolo valdostano. Coldiretti Valle d’Aosta conferma il trend nazionale, che ha visto un taglio della produzione di circa il 20%, ma una produzione di migliore qualità.

Sono circa 1.5 milioni le bottiglie prodotte: “Dal punto di vista climatico è stata un’annata abbastanza buona e, per quanto riguarda le malattie, non ci sono stati particolari problemi. C’è stato sicuramente un calo a livello quantitativo ma abbiamo avuto uve molto sane ed equilibrate sotto il profilo della maturazione e la qualità ne ha guadagnato”, fa sapere Elio Ottin della commissione viticoltura di Coldiretti Valle d’Aosta.

La situazione è confermata da Stefano Celi, presidente della Vival, associazione  che rappresenta 32 aziende di cui 6 cooperative che contano insieme l’85% della produzione vitivinicola Valdostana: “Il calo produttivo non ha inciso sulla qualità delle uve raccolte, il che consentirà di avere una produzione di vino Doc Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste nelle sue diverse sotto denominazioni, con caratteristiche organolettiche di assoluto pregio”.

A livello italiano si è conclusa un’annata di buona/ottima qualità con una stima di circa 44,3 milioni di ettolitri di produzione Made in Italy destinata – precisa la Coldiretti – per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia, e il restante 30 per cento per i vini da tavola. L’Italia festeggia anche il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy che nei primi sette mesi del 2019 fanno registrare un aumento in valore del 4% rispetto allo scorso anno. Lo spumante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero con le esportazioni in aumento del 11% rispetto all’anno precedente.

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