C’era anche Coldiretti Valle d’Aosta assieme ai circa 20mila agricoltori da tutta Italia presenti al corteo che ha sfilato per le vie di Parma fino alla sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare.
Bandiere gialle dell’Organizzazione con il tricolore italiano, insieme a quelle blu dell’Unione a sottolineare il sostegno all’Europa, ma con una richiesta forte di avere un’Europa diversa – spiega una nota di Coldiretti VdA –, a cui oggi si chiede più coraggio.
Le richieste si leggono già dagli slogan sui cartelli degli agricoltori: “Cibo dalle campagne non dai laboratori”, “Più ricerca medica”, “I cittadini europei non sono cavie”, ma anche “Coltiviamo un futuro di pace”, “Stop alle guerre militari e commerciali” e “L’Europa ci serve come il pane”.
“L’Europa è un valore irrinunciabile, è la nostra casa, ma lavoriamo per un’Europa migliore, più equa, più forte, più coraggiosa e pacifica – spiegano Alessia Gontier ed Elio Gasco, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Valle d’Aosta –. Chiediamo un deciso cambio di passo su temi cruciali come quello della burocrazia che soffoca i nostri agricoltori. C’è bisogno di un’Europa che ascolti davvero i bisogni della gente e non le lobby o le multinazionali, di un’Europa attenta alla difesa dell’identità di ogni Stato. Siamo scesi in piazza per chiedere che vengano fatti studi medici clinici e preclinici prima di dare il via libera ai cibi cellulari e di fermentazione di precisione, per tutti i prodotti compresi quelli già presentati prima del 1° febbraio 2025”.

Il presidente e il segretario di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, sono stati ricevuti dai vertici dell’Efsa che ha mostrato – si legge ancora – “la volontà di operare con totale trasparenza, garantendo l’accessibilità pubblica delle informazioni relative ai prodotti notificati, agli studi richiesti e al processo di valutazione scientifica. Questo aspetto è cruciale per garantire la fiducia dei cittadini e degli operatori del settore agroalimentare”.
“Abbiamo apprezzato la grande disponibilità ad ascoltare le nostre istanze e a chiarire le procedure di valutazione che l’Autorità applica per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei – chiudono Gontier e Gasco –. La nostra iniziativa fin dal primo momento aveva l’obiettivo di rafforzare la ricerca medica e il ruolo di Efsa, ora continueremo il nostro impegno a Bruxelles per ulteriori potenziamenti delle regole e della trasparenza sui cibi fatti in laboratorio e sui prodotti ultraformulati. Riteniamo fondamentale proseguire il dialogo con l’Efsa e le istituzioni europee per garantire che ogni innovazione alimentare venga valutata con il massimo rigore scientifico e nel rispetto del principio di precauzione. Non siamo assolutamente contro la scienza e non vogliamo frenare il progresso, ma la salute dei cittadini e la tutela del nostro modello agroalimentare devono rimanere le priorità assolute”.
Cibi da laboratorio, anche Coldiretti Vda sfilerà a Parma: “Facciamo luce” sui rischi
18 marzo 2025

Ci sarà anche una folta delegazione valdostana alla manifestazione indetta d Coldiretti per domani, mercoledì 19 marzo a Parma. Migliaia di agricoltori, provenienti da tutte le regioni d’Italia, sfileranno alla presenza del presidente nazionale Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, bandiere gialle dell’organizzazione e quelle dell’Unione Europea, unite dallo slogan “Facciamo luce”.
A guidare la delegazione valdostana, la presidente regionale, Alessia Gontier e il direttore Elio Gasco.
Al centro della manifestazione i cibi creati in laboratorio, su cui Coldiretti chiede maggiore rigore scientifico nella valutazione dei nuovi alimenti per tutelare la salute dei cittadini, in linea con un approccio responsabile e coerente con i valori europei.
Il corteo partirà da Piazza della Repubblica per raggiungere la sede dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), l’ente che esamina le richieste di autorizzazione dei novel food.
“La comunità scientifica sul tema è concorde nel segnalare i rischi legati ai cibi ultra formulati, considerati l’anticamera dei cibi creati in laboratorio e sollecita ulteriori approfondimenti su sicurezza, valore nutrizionale e impatto sulla salute a lungo termine, ribadendo la necessità di procedere con prudenza” spiega una nota.
Per l’occasione, Coldiretti ha anche lanciato la campagna digitale #facciamoluce, per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana. Attraverso sticker simbolici a forma di lampadina e contenuti mirati, l’iniziativa invita a riflettere su ciò che arriva sulle nostre tavole e a dare voce ai dubbi sollevati dalla comunità scientifica.
3 risposte
Mille porcherie in agricoltura, ci vorrebbe più serietà all’interno di certe associazioni
Vorrei che si facesse luce anche sugli attuali metodi di allevamento e produzione sia in Italia che in Europa. Spesso non rispettano ne la salute dei consumatori, ne il benessere degli animali.
Le mille porcherie targate von der leyen.