Confcommercio: ingiustificati altri 30 giorni di Green pass nella ristorazione

18 Marzo 2022

“L’eliminazione del Green pass con la fine dello stato di emergenza non può escludere la ristorazione”. A dirlo, commentando le misure adottate dal Governo per l’uscita dall’emergenza pandemica Covid-19, è oggi, venerdì 18 marzo, Confcommercio Fipe Valle d’Aosta, che ricorda in una nota come “oltre il 40% dei turisti alloggia in strutture ricettive extra alberghiere e bar e ristoranti sono servizi essenziali del soggiorno”.

Inoltre, secondo l’associazione di categoria, “il controllo del certificato verde a carico degli esercenti per l’accesso ai pubblici esercizi era ed è una misura emergenziale” e, in quanto tale, “deve essere superata nel momento in cui si conclude lo stato d’emergenza”. “Imporre questo impegno per altri 30 giorni ai gestori dei locali, – aggiunge Confcommercio – in una stagione determinante per le attività turistiche quale è l’avvio della primavera e con la Pasqua alle porte, non ha più alcuna giustificazione”.

Ogni giorno, sottolinea la Fipe Valle d’Aosta, l’“obbligo impone di dedicare almeno una persona a questo compito a fronte di un numero minoritario di ‘no vax’ che ha già deciso, a prescindere, di non vaccinarsi”. “In altri termini – commenta Graziano Dominidiato, presidente dell’associazione – un costo inutile in un periodo fortemente critico”.

“Siamo stati in prima linea, da subito, nel sostenere, senza se e senza ma, la campagna vaccinale e le varie misure introdotte, Green Pass incluso, – prosegue Dominidiato – ma oggi resta la spiacevole sensazione che non si comprenda pienamente lo stato in cui versa il settore e la sua importanza come seconda voce di spesa dei turisti”.

“Lo stop – conclude il Presidente Confcommercio Fipe – dal 1° aprile al green pass per gli stranieri è un primissimo segnale, ma bisognava avere maggior coraggio dando un po’ di respiro alle nostre imprese, piegate da due anni di pandemia, da un aumento esorbitante dei costi dell’energia e delle materie prime alimentari e dall’assenza di flussi turistici”.

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