Coronavirus, da Caritas 30mila euro di aiuti per 95 famiglie

L'ente ha ricevuto 40 offerte per oltre 25.000 euro. Per aiutare i piccoli artigiani o le piccole attività che hanno subito una temporanea sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, la Caritas valuta la possibilità di acquistare in anticipo beni o servizi, che saranno poi erogati quando le attività potranno riprendere e che avranno come beneficiari persone e famiglie in difficoltà.
Il Magazzino Caritas
Economia

Sono stati circa 30mila euro i soldi erogati da Caritas in queste settimane a 95 famiglie o persone in difficoltà, per aiutarle nelle spese primarie. L’ente nello stesso periodo ha ricevuto 40 offerte per oltre 25.000 euro. Le chiamate ricevute dal numero verde (800 90 92 16) per l’ascolto e per la raccolta delle richieste e dei bisogni sono state oltre 200, per la maggior parte, si tratta di richieste di sostegno economico da parte di famiglie e di singoli in difficoltà, che si sono ritrovati improvvisamente senza lavoro a causa dell’emergenza e senza sostegni pubblici: lavoratori stagionali a chiamata, persone che stavano effettuando un tirocinio, precari, persone con contratto in scadenza e che inevitabilmente non è stato rinnovato.

Per aiutare i piccoli artigiani o le piccole attività che hanno subito una temporanea sospensione a causa dell’emergenza sanitaria, la Caritas valuta la possibilità di acquistare in anticipo beni o servizi, che saranno poi erogati quando le attività potranno riprendere e che avranno come beneficiari persone e famiglie in difficoltà. “L’obiettivo è duplice: da una parte permettere a chi è titolare di una piccola attività di avere liquidità immediata  – spiega una nota – per fronteggiare le spese contingenti senza indebitarsi, dall’altra aiutare famiglie in difficoltà socio-economica che riceveranno prestazioni e servizi che altrimenti non potrebbero permettersi”. Ad esempio un attività di parrucchiera che ha dovuto sospendere l’attività. “La Caritas acquista oggi 40 tagli di capelli, così da dare immediata liquidità alla parrucchiera, che potrà continuare a pagare l’affitto del negozio e avere il necessario per vivere; quando potrà riprendere l’attività, nel tempo, 40 persone in disagio economico potranno usufruire del servizio di taglio capelli già pagato.  – spiega ancora la nota – Si realizza in questo modo un piccolo esempio di economia circolare, attraverso il quale si moltiplicano i beneficiari dell’aiuto.”

I servizi di risposta ai bisogni primari sono stati mantenuti, rimodulati e in parte ampliati: la Mensa Tavola Amica resta aperta tutti i giorni e distribuisce pasti da asporto a circa 60 persone quotidianamente; i due dormitori ospitano in totale 20 persone e garantiscono l’apertura 24 ore al giorno, per permettere alle persone accolte di non dover uscire. In queste strutture, oltre alla cena e alla prima colazione, già normalmente distribuiti, in questa fase di emergenza si è aggiunto anche il pranzo, grazie ad un progetto della Cooperativa Noi e Gli Altri finanziato dalla Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta.

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