Coronavirus, sugli impianti a fune “le incertezze influenzano le strategie di breve e lungo periodo”

A dirlo gli Assessori Bertschy e Caveri: "Dobbiamo essere pronti a reagire ai diversi scenari possibili con un occhio di riguardo ai bilanci delle società e ai problemi del personale”. I sindacati chiedono forme di tutela occupazionale e sostegno economico per i lavoratori stagionali.
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Economia

Un incontro per sciogliere una serie di “nodi” urgenti: l’apertura degli impianti per la stagionale invernale ormai alle porte, il protocollo per la regolamentazione del settore funiviario e le assunzioni del personale stagionale.

Oggi, venerdì 13 novembre, l’Assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy e quello con delega alle Partecipate Luciano Caveri hanno infatti incontrato il Presidente dell’Avif e quelli delle società di impianti a fune valdostane, assieme al Direttore ed il Presidente di Finaosta.

“È importante avere un focus continuativo sugli impianti a fune, perno del turismo invernale – hanno dichiarato Bertschy e Caveri –. Gravano sul settore evidenti incertezze che influenzano le strategie di breve e di lungo periodo. Dobbiamo, comunque sia, essere pronti a reagire ai diversi scenari possibili con un occhio di riguardo ai bilanci delle società e ai problemi del personale”.

In attesa della discussione in Conferenza Stato-Regioni del protocollo nazionale per la gestione degli impianti nel periodo invernale, su cui sta lavorando l’Assessore Bertschy insieme agli Assessori delle altre regioni alpine italiane e l’Anef, si susseguono gli incontri per analizzare congiuntamente la situazione e le ricadute sull’economia legata a questo settore.

I sindacati: “serve coordinamento”

A chiedere “un’azione di coordinamento e coinvolgimento delle istituzioni locali e delle strutture sindacali aziendali e territoriali per uniformare le regole di utilizzo degli impianti, per escludere la responsabilità dei lavoratori nella gestione dei flussi dell’utenza e per garantire la tutela della salute dei lavoratori” sono invece, unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Savt.

Richiesta avanzata ad Anef – l’Associazione nazionale esercenti funiviari –, dal momento che, secondo le organizzazioni sindacali, “serve promuovere un utilizzo graduale e progressivo delle risorse previste dal Decreto Ristori, rispetto alle eventuali necessità di chiusure e della diminuzione dell’utenza”.

“È opportuno prevedere forme di tutela occupazionale e sostegno economico per i lavoratori stagionali – aggiungono le parti sociali in una nota –. È necessario implementare la formazione per prevenire e contenere gli infortuni, anche a seguito di aggressioni ed infine promuovere il riconoscimento delle attività svolte in quota ed in condizioni climatiche avverse tra le attività usuranti o gravose, ribadendo quanto contenuto nell’avviso comune sottoscritto in occasione del rinnovo del contratto nazionale”.

“In attesa che la Conferenza Stato Regioni approvi con il Comitato tecnico-scientifico le nuove linee guida per permettere l’apertura della stagione invernale in sicurezza, come previsto dal Dpcm del 3 novembre scorso – chiudono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Savt –, è centrale l’avviso comune ‘Ripartiamo in sicurezza, Riavvio delle attività di trasporto degli impianti a fune. Misure di prevenzione del contagio da Covid-19’ siglato il 5 giugno scorso”.

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