Domus Pacis, situazione in fase di stallo

Lo ha confermato questa mattina l’assessore alla Sanità Albert Lanièce, in Consiglio regionale: “Al momento pare accantonata l’ipotesi dell’esternalizzazione. Si otterrebbe un risparmio poco significativo”.
Economia

La situazione riguardante la struttura residenziale per anziani Domus Pacis di Donnas, gestita la società Vivere srl e facente capo ad Archimedica, in procinto di licenziare 61 dei 65 dipendenti per procedere all’esternalizzazione del personale, è in fase di stallo.

Lo ha confermato questa mattina l’assessore alla Sanità Albert Lanièce, in Consiglio regionale. “Circa dieci giorni fa abbiamo incontrato una delegazione della società, che ha avanzato la proposta di convenzionare l’intera struttura – circa ottanta posti – con l’Amministrazione regionale. Questa ipotesi ci pare impraticabile, sulla base degli attuali fabbisogni, delle risorse economiche e del processo di riqualificazione e ristrutturazione delle microcomunità pubbliche in atto nei luoghi limitrofi”.

Al momento, pare poi accantonata l’ipotesi dell’esternalizzazione. “Si otterrebbe un risparmio poco significativo”, ha continuato Lanièce. “Per valutare eventuali strade alternative che salvaguardino i livelli occupazionali e la qualità dei servizi, sempre ricavando un risparmio nella gestione della Casa, abbiamo richiesto che venga effettuata un’analisi dettagliata della situazione finanziaria, organizzativa e gestionale, con una rosa di più scenari possibili; siamo in attesa della documentazione. Riguardo al mantenimento del servizio in vista della scadenza della convenzione, si procederà alla proroga o alla stipula di una nuova convenzione solo se saranno garantiti la funzionalità della struttura e la qualità dei servizi. Infine, in caso di esternalizzazione, i parametri degli standard minimi dovranno essere del tutto analoghi a quelli applicati alle altre strutture ubicate sul territorio”.

Sono smentite le notizie confortanti che ci erano state date lo scorso aprile – ha replicato la Consigliera e capogruppo di Alpe, Patrizia Morelli – capiamo che la questione non sia facile, ma, poiché la Regione, essendo titolare di una convenzione per quindici anziani non autosufficienti, oltre che, attraverso l’Usl, per diciassette malati di Alzheimer, si trova comunque in una posizione di forza, deve e può fare tutto il possibile per garantire i posti di lavoro e la tranquillità degli ospiti della struttura. Speriamo che l’esternalizzazione effettivamente non avvenga, in modo da mantenere i livelli occupazionali”.

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