Le elezioni si avvicinano e Confcommercio Valle d’Aosta mette le mani avanti, stilando un documento programmatico – a larghi tratti un “cahier de doléances” – da presentare ai candidati, sia in Regione sia in Comune.
Tanti i punti che l’Associazione mette sul tavolo, dal fisco al lavoro, fino alla legalità – e alle regole condivise per tutti – passando per un problema atavico del “Bel Paese”, e non solo: “La burocrazia – si legge nel documento – è una vecchia malattia che in Italia e in Valle d’Aosta ha prodotto e continua a produrre effetti dannosi, effetti pericolosi perché incide pesantemente sul rapporto di fiducia tra imprenditori e pubblica amministrazione”.
Il Presidente di Confcommercio Graziano Domidiato spiega: “Chiediamo che il commercio venga tenuto in debita considerazione perché è parte integrante dell’economia valdostana. Si parla sempre di turismo, ma il nostro settore è particolarmente legato a questo discorso, e assieme siamo circa il 60% del Pil della nostra regione. Le nostre priorità sono il fisco, il lavoro, la lotta all’abusivismo. È indispensabile, da parte dei futuri amministratori, una maggiore condivisione con le associazioni di categoria e la nostra in particolare che rappresenta circa 6mila attività commerciali, 1500 delle quali associate”.
Dominidiato parte dalla questione fiscale: “Servono meno tasse e più incentivi alle imprese che hanno attività commerciali o che intendono crearne nei centri storici, che sono la ‘vita’ di ogni città, la zona che dovrebbe essere più viva e frequentata. Purtroppo molte volte la difficoltà di accesso, il non trovare parcheggi a breve distanza, tengono lontani i cittadini e le aziende che hanno problemi per il caro affitti”.
Sui parcheggi si sofferma anche Giuseppe Sagaria, presidente Ascom, che poi allarga lo sguardo: “Attualmente le grandi strutture sono tutte fuori dal centro storico. Come fa a raggiungere il centro chi non conosce la città, oltretutto in percorsi in cui non c’è neanche l’arredo urbano che dimostri accoglienza per chi arriva?”.
Le richieste alla Regione sono più di “sistema”: “Chiediamo la realizzazione di una Legge regionale sul commercio – aggiunge Dominidiato -, mai portata avanti nonostante le continue richieste, che permetterebbe alle amministrazioni comunali di avere un piano su cui basarsi e un aiuto importante affinché non accada ciò che è avvenuto in altri comuni come a Châtillon, dove si è completamente svuotato centro storico a fronte di quattro grandi superfici nei dintorni”.
E regole uguali per tutti, che per l’occasione fanno tornare in auge lo scontro frontale tra Confcommercio e Rete Civica di qualche settimana fa: “C’è stata una serie di polemiche tra noi e una forza politica che ha presentato una modifica in corso di approvazione della Legge 8 – prosegue il Presidente dell’Associazione -. Noi non viviamo sulla Luna ma con i piedi per terra e abbiamo ben chiaro cosa vogliamo difendere e portare avanti. Capiamo il momento di difficoltà in cui si è votata Legge, ma è indispensabile che i prossimi amministratori ci mettano mano e cancellino questo comma che fa di tutto per non avere ‘stesso mercato e stesse regole’”.
O, per dirla con Leopoldo Gerbore, Responsabile per Confcommercio VdA del settore ristorazione: “Avevamo un documento pronto e condiviso, solo da portare in Consiglio, che però non ci è mai arrivato. Invece hanno portato in aula una cosa ridicola. Quando si è cominciato a parlare di ‘home restaurant’ abbiamo capito con l’ufficio legale se fosse possibile, e non lo è. Chiunque dia da mangiare a pubblico deve fare i corsi obbligatori e la struttura deve avere l’autorizzazione sanitaria. Ora la Legge 8 permette agli agricoltori di fare da mangiare in un’abitazione privata. I nostri amici agricoltori, invece, hanno bisogno di essere aiutati a vendere i prodotti, ma attraverso le nostre attività, facendo rete assieme a Coldiretti come abbiamo fatto”.
Un punto, quello della condivisione di intenti, anche a livello cittadino, sul quale torna Sagaria: “Pretendiamo dal Comune che quando si prendono iniziative come quelle sulla zona F8 e l’Arco di Augusto l’associazione sia interpellata. Dobbiamo concordare queste scelte, cosa che a tutt’oggi non si sta verificando”.