Prima di lasciar spazio alla Veillà, la Fiera di Sant’Orso ha come tradizione assegnato i premi dell’edizione 1019.
Le Prix Amédée Berthod al più promettente espositore di meno di 25 anni è andato a Gontran Sarteur, specializzato nella realizzazione dei sabot.
Marino Desaymonet si è invece visto assegnare il premio dell’Assessorato all’Agricoltura per aver conservato le tecniche tradizionali di fabbricazione degli attrezzi agricoli mentre il Premio Robert Berton, per chi non è stato premiato negli ultimi 5 anni, è andato a Renzo Elviro Bionaz.
Premio Vietti per lo studio e la ricerca storica sul tema dei giocattoli della tradizione l’ha conquistato Alessandra Zucco. Menzione speciale per Cyrille Chevalier, Sabina Marquet e Dario Crétier.
Il Premio Domenico Orsi sul tema Il Dono è assegnato dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta alla creazione realizzata da Erick Bionaz per l’opera La preghiera della sera che con la sua scultura ha rappresentato il dono della fede nella condivisione della preghiera serale tra la nonna e la nipotina.
Sempre Erik Bionaz porta a casa il premio Don Garino per l’opera La preghiera della sera.
Il Premio Carlo Jans al più promettente allievo iscritto ai corsi regionali per l’apprendimento delle tecniche di lavorazione artigianali è assegnato alla classe V dell’Istituto Don Bosco per i manufatti il tavolo e la cassettiera.
A Michel Rosset va il premio per il miglior banchetto della Fiera di Sant’Orso.
Vince infine il Premio Città di Aosta – Franco Balan, giunto alla sua quinta edizione, Aurelio Bétemps con l’opera Il Picchio.
0 risposte
nella foto con Sabina MARQUET ci sono io Cyrille CHEVALIER