Il Casinò di Saint-Vincent compie 75 anni

Era le 21 del 29 marzo 1947 quando al Grand Hôtel Billia il capo tavolo Robert Semeghini scandì la formula “messieurs, faites vos jeux”. Tre clienti annunciarono le loro puntate. Si trattava di un industriale tessile biellese, un avvocato casalese e un commerciante di Torino, dei quali la discrezione dei croupier impedì venissero tramandati i nomi.
Il Casinò di Saint-Vincent
Economia

Una storia lunga 75 anni, che ha rischiato di interrompersi. Era le 21 del 29 marzo 1947 quando al Grand Hôtel Billia il capo tavolo Robert Semeghini scandì la formula “messieurs, faites vos jeux”. A ricordare quella serata è una nota della casa da gioco valdostana, che oggi si spegnerà 75 candeline.

Tre clienti annunciarono le loro puntate. Si trattava di un industriale tessile biellese, un avvocato casalese e un commerciante di Torino, dei quali la discrezione dei croupier impedì venissero tramandati i nomi. L’impiegato Antonio Rolleri prese la pallina d’avorio, diede al cilindro della roulette una spinta in senso orario e avviò in senso opposto la sfera. Dopo alcuni giri la pallina, superò le barriere a losanga, rimbalzò e saltellò sulle caselle per fermarsi su quella contrassegnata dal numero nove. “Neuf, rouge, impair et manque”.

La decisione di aprire il Casinò de la Vallée risale al Presidente Federico Chabod il quale emanò il 3 aprile 1946 il decreto di apertura. A tradurre quella volontà, condivisa dall’allora sindaco di Saint-Vincent Elio Page, fu però Severino Caveri.

All’indiscusso valore economico, rappresentato per molti anni, dalla casa da gioco di Saint-Vincent, si unisce una storia in cui glamour, cultura, mondanità e sport si sono incontrati nelle numerosissime iniziative promosse dall’azienda, fra tutte il Premio Internazionale per le Scienze Mediche, le Grolle d’Ora del Cinema italiano, il Premio di Giornalismo, un Disco per l’Estate.

La storia recente parla invece di una lunga e profonda crisi, che nel 2018 ha portato al processo di ristrutturazione della società, tuttora in corso.

3 risposte

    1. Veramente il Casinò ha sempre portato soldi alla regione, molti direttamente e pure molti indirettamente, fino a quando gli appetiti troppo avidi di alcuni politici e troppo clientelismo lo hanno affossato, vedi ampliamento inutile e malfatto, costato un botto anzi tre.

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