Il museo degli alberghieri

Ad Armeno sul lago d’Orta si celebra il mestiere dell’albergatore. A questa storica e affascinante professione è dedicato un museo. Una finestra fuori Valle, uno spunto interessante.
Economia, Società

Non c’è ad Armeno, in provincia di Novara, famiglia che non abbia, o abbia avuto, fra i suoi componenti, almeno un alberghiero. La storia di Armeno e degli alberghieri è quanto mai affascinante e lunga diversi lustri; da queste parti era buona abitudine che in estate le ragazze e i ragazzi andassero a prestare servizio per qualche mese nelle strutture ricettive. E’ così che ad Armeno, una piccola e affascinante realtà adagiata sulle colline intorno al Lago d’Orta, sono nati e cresciuti tanti albergatori che in ogni dove nel mondo, vantano carriere invidiabili. Dal Re di Spagna Carlo IV al Presidente degli Stati Uniti d’America George Bush fino a Papa Giovanni Paolo II, sono tutti personaggi della storia che sono transitati nelle carriere degli Armeniesi.

Le storie di questi veri e propri maestri dell’accoglienza sono preziosamente custodite nel museo degli alberghieri, realtà unica nel suo genere in Italia e che vanta una tradizione che si perde nel tempo. Il Museo racconta le storie di interpreti importanti che hanno saputo proporre la loro professionalità con grande passione. Su alcune righe del libro del Museo si leggono le parole del Presidente dell’Associazione Renzo Cereda, lui stesso Chef, che rimarca in modo lodevole, come il compito del ristoratore vero sia quello di dare “amicizia” perché “la tavola è convivialità e ci si siede per stare insieme piacevolmente”.  Agli chef e direttori di albergo Armeniesi, che sono diventati famosi guidando i brand più importanti del mondo, è dedicata una festa che si celebra ogni anno e che nel 2004 ha festeggiato il 50° anno. La ricorrenza riunisce, o fa ritrovare, cuochi e camerieri, commis di cucina e famosi maitre d’hotel, portieri d’albergo o governanti ad Armeno.

L’attenzione sull’argomento è nel tempo cresciuta ed oggi ad Armeno si pensa alla valorizzazione e all’ammodernamento del museo, attualmente concepito dagli stessi Armeniesi come un “sala dei ricordi” o come “il luogo della memoria”. Al suo interno si possono trovare oggetti e antichi attrezzi di lavoro, vecchi menu e articoli di giornali, vi sono persino bottiglie di vino risalenti alla fine del 1800 o ricettari segreti di Chef. Per chi lo volesse, al museo si possono donare oggetti di vario genere. Nella località si lavora oggi per ridare lustro a questa antica tradizione facendola diventare, oltre che un piacevole ricordo, una vera e propria arte da tramandare attraverso la diffusione dei propri saperi con una scuola di formazione che esalti il made in Italy.
Il Museo degli alberghieri è forse una questione più di cuore che turistica ma rappresenta un grande e nobile esempio di come per alcune di queste persone abbia significato e, significhi tutt’ora, essere albergatori o meglio … alberghieri.
 

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