In arrivo la nuova legge sul personale del comparto unico. “Rivoluzione” per 6000 dipendenti

La Giunta regionale ha approvato oggi, venerdì 16 aprile, il disegno di legge che ridefinisce l’organizzazione dell’amministrazione regionale, dei Comuni e delle Comunità montane.
Palazzo regionale
Economia

Sbarcherà sui banchi del Consiglio regionale, non prima di essere passata al vaglio della commissione consiliare, una sorta di rivoluzione che riguarderà il personale del comparto unico, vale a dire i dipendenti della Regione, dei Comuni e delle Comunità montane. Il disegno di legge, che va a modificare la normativa precedente del 1995, va a trasformare l'organizzazione dei 6.000 dipendenti delle amministrazioni pubbliche locali nella nostra regione.

"In questo modo – ha dichiarato il presidente della Regione, Augusto Rollandin – diamo maggiore efficienza all'attività amministrativa. Resta fermo il principio del comparto unico, ma si va a migliorare il collegamento con gli enti locali. Inoltre, vengono definiti meglio le funzioni dei ruoli politici e di quelli tecnici".

Il testo è composto da 78 articoli e, tra le novità, introduce nuove logiche meritocratiche per migliorare la "performance" organizzativa ed individuale anche attraverso l'utilizzo di sistemi premianti, secondo logiche che evitino la corresponsione di trattamenti economici indifferenziati e generalizzati, per valorizzare i dipendenti che conseguono i migliori risultati e quelli coinvolti in progetti innovativi che incrementano la qualità delle attività e dei servizi offerti con l'attribuzione di incentivi di sviluppo economico o di carriera.

Vengono inoltre individuati due soli livelli dirigenziali: uno apicale (primo livello) e uno sottordinato (secondo livello). Per i dipendenti di categoria D è prevista la possibilità di essere titolari di incarichi di particolare responsabilità e professionalità, con delega parziale e temporanea di funzioni dirigenziali. Vengono riconosciute a livello legislativo le figure di Capo e Vice Capo di Gabinetto, quali strutture necessarie dell'organizzazione della Presidenza della Regione per il supporto delle funzioni presidenziali.

Infine, viene introdotta la possibilità di costituire uffici stampa cui assegnare addetti e responsabili anche esterni all'Amministrazione, iscritti all'elenco dei giornalisti professionisti o pubblicisti, in conformità alla legge 7 giugno 2000, n. 150 (Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni).

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