Un patto della ripartenza composto da tutti gli attori della montagna della Valle d’Aosta. E’ quanto hanno chiesto questa mattina i sindacati portando in piazza Chanoux oltre 400 persone fra addetti agli impianti a fune, maestri di sci, albergatori e ristoratori. “La montagna merita rispetto non ‘Speranza’” la scritta che campeggiava su un lungo striscione posto al centro della piazza, proprio di fronte al palco sul quale si sono alternati i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Savt, l’Assessore regionale agli impianti a fune Luigi Bertschy, il presidente dell’Avif Ferruccio Fournier e due rappresentanti degli impiantisti della Monterosa Ski e di Pila.
“Siamo qui dopo tanti rimandi della politica, Dpcm che ci hanno dato l’illusione della riapertura – ha ricordato Cristina Marchiaro della Filt Cgil Valle d’Aosta – Abbiamo fatto dei protocolli tanto severi, non potevano non aprire, poi la doccia fredda del 14 di febbraio. Oggi siamo qui perché meritiamo rispetto, siamo stanchi delle false speranze. Siamo stanchi di non arrivare a fine settimana, è inaccettabile nel 2021 avere gente che fa coda alla Caritas. Siamo qui a chiedere soldi e soldi subito”.
Lo ricorda l’Assessore Bertschy: “oggi doveva essere la giornata in cui si riaprivano gli impianti di sci e si tornava a far vivere i territori di montagna”, prima di ribadire al neo governo Draghi la richiesta di avere ristori immediati. “Noi non ci tiriamo indietro” promette Bertschy “Stiamo analizzando la situazione legata alle imprese e all’occupazione, cercheremo di graduare degli interventi, a seconda delle difficoltà, ma la risposta dovrà essere complessiva e dovrà arrivare una risposta per tutti anche da parte del Governo regionale. Risposta che speriamo possa essere complementare a quella nazionale, che auspichiamo di vedere nelle prossime ore”.
Al termine della manifestazione i sindacati sono stati ricevuti dal Governo regionale in piazza Deffeyes.
La Lega VdA e Pour l’Autonomie all’attacco
Presente in piazza Chanoux alla manifestazione anche la Lega Vda, che attacca il governo regionale sia per i mancati aiuti regionali sia per l’assenza dell’Assessore allo sviluppo economico in II e IV Commissione consiliare, perché presente alla protesta.
“Già nel corso dell’esame della Legge di bilancio, nel mese di dicembre, abbiamo sollecitato la definizione di misure di sostegno nei confronti di tutti gli operatori e lavoratori della montagna da attuarsi già nel corso dei primi mesi dell’anno. Nelle ultime sedute del Consiglio regionale, inoltre, abbiamo chiesto tempi certi per gli aiuti regionali. – attacca con una nota il Carroccio – Siamo ormai a fine febbraio e nulla, a parte proclami, passerelle e interviste, è stato fatto dalla Giunta regionale per aiutare il popolo della montagna che sta soffrendo. Il Presidente Lavevaz, che ha incontrato oggi una delegazione degli operatori del settore, che risposte concrete pensa di dare alla montagna? Quando finirà l’assordante silenzio dell’Assessore al turismo?”
Dello stesso tenore il gruppo consiliare Pour l’Autonomie. “Dopo le reazioni di stupore, speravamo che il Presidente della Regione, come hanno fatto altri Presidenti di Regioni di montagna, aprisse un dialogo con il Ministro Garavaglia o con la Ministra Gelmini, per chiedere formalmente l’avvio delle interlocuzioni utili ad avere dallo Stato i dovuti ristori. È tempo di reagire, come hanno urlato questa mattina i tanti che hanno manifestato in piazza Chanoux: “La gente di montagna è in ginocchio!”