Nella quiete informativa dell’estate ci pensa Laurent Viérin, Assessore regionale alla Sanità, ad aprire il dibattito su una questione discussa ed annosa: la modalità di reclutamento dei medici ospedalieri.
La proposta in sintesi è quella di “valorizzare soprattutto le competenze tecniche, ancora prima di quelle puramente linguistiche”. “Il francese – spiega Viérin – è un grande atout: usiamolo come tale e non come un freno se vogliamo far venire in Valle i migliori professionisti del settore socio-sanitario, magari ragionando sulla valorizzazione della conoscenza del contesto culturale e territoriale nel quale si viene ad operare e vivere”.
I medici che oggi vogliono lavorare nella Sanità valdostana devono dimostrare prima di tutto di conoscere il francese: senza di quello non possono ambire ad un posto nel pubblico. Da qui l’idea sicuramente “rivoluzionaria” dell’Assessore di cambiare prospettiva e di rendere più attrattiva per i medici la sanità locale, anche alla luce degli abbandoni illustri degli ultimi mesi.
“Pur essendo profondamente convinto dell’importanza della nostra particolarità storico-linguistica, reputo utile, in questo periodo storico, fare un passo avanti e privilegiare, per il settore sanitario ed esclusivamente per i medici, le competenze professionali rispetto a quelle linguistiche”. Secondo Viérin andrebbero, quindi, cambiati i parametri con cui procedere alle selezioni dei medici: “la mia idea è di riconoscere le professionalità locali e, anche economicamente, le competenze linguistiche ai medici che le hanno, ma che questo non sia il parametro determinante per selezionare i professionisti sanitari di cui abbiamo grande bisogno in Valle d’Aosta a detrimento delle competenze tecniche”.