25 aprile ad Aosta: “Le libertà conquistate non possono essere in discussione.”

Il centro di Aosta ha ospitato le celebrazioni per il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, da dove si è risuonato il richiamo a difendere le libertà e la Costituzione.
25 Aprile “ Quanto é stato conquistato con il sacrificio non può essere messo in discussione.”
Società

Nella mattinata di oggi, 25 aprile 2024 , in onore del settantanovesimo anniversario della liberazione italiana, Aosta si è vestita di storia, accompagnata dal suono della banda e dallo sventolare delle bandiere tricolori che hanno animato la città.

Dal giardino delle rimembranze di Via Festaz è partito il corteo di militari e cittadini che dopo aver deposto la prima corona sul monumento del soldato valdostano e onorato i caduti si è spostato in Piazza Chanoux dove si é tenuta la cerimonia dell’alza bandiera. Qui, i ragazzi del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco Giuseppe Godioz sono stati invitati a leggere i primi sei articoli della costituzione italiana che quest’anno compie settantasei anni, per celebrare i valori della Repubblica antifascista.

Ha avuto così inizio il primo discorso celebrativo tenuto dall’oratore dell’ANPI Claudio Maderloni che ha ricordato con decisione il profondo impegno dei cittadini verso i principi costituzionali, la difesa della Repubblica e la ferma lotta contro il fascismo, ribadendo l’importanza di preservare e difendere i valori democratici sanciti dalla Costituzione italiana.

“L’Italia è una e indivisibile. Le regioni non dovrebbero essere messe in concorrenza fra loro, ma insieme concorrere al benessere di tutto il popolo italiano. Un solo popolo con pari diritti e pari doveri. La democrazia è partecipazione. Ecco la differenza tra l’oggi e il fascismo.”

“Quanto è stato conquistato con il sacrificio, il sangue e le lotte del popolo, oggi non può essere messo in discussione.”

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Ha seguito poi l’intervento del sindaco Gianni Nuti che ha sottolineato nuovamente l’importanza di difendere con forza tutte le libertà conquistate.

“Il veleno più tossico era fatto di cultura. Quella cultura che ha riempito le menti di menzogne e semplificazioni. Quella cultura che ha fatto si che non ci fossero posizioni politiche di destra o di sinistra pronte a combattere in un civile discorso democratico. Un unico pensiero grezzo e per noi valdostani anche un’unica lingua e un unico colore.”

“Noi figli del 25 aprile 1945 siamo grati a coloro che hanno conquistato la libertà di mettere al servizio dello Stato tutte le energie migliori, gli intelletti più raffinati, le donne e gli uomini più coraggiosi con molteplici visioni del futuro.”

La banda di Aosta ha poi avuto il compito di terminare le celebrazioni che proseguiranno questo pomeriggio alle 15, con ritrovo sotto i portici di corso Battaglione Aosta e dove sarà  prevista una passeggiata di istruzione guidata sui luoghi della Resistenza nelle vie dedicate ai valdostani morti per la libertà.

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