Lezioni sul campo per la lotta alla flavescenza dorata della vite

Un centinaio i viticoltori valdostani che hanno preso parte nei giorni scorsi al convegno con lezioni sul campo sulla prevenzione e lotta alla flavescenza dorata della vite.
Incontro flavescenza
Economia

Sono stati circa un centinaio i viticoltori valdostani che hanno preso parte, mercoledì 7 e giovedì 8 agosto, al convegno con lezioni sul campo sulla prevenzione e lotta alla flavescenza dorata della vite.
Provocata dall’insetto vettore Scaphoideus Titanus, la malattia quest’anno sembra essere in lieve aumento in diverse vigne della Valle d’Aosta.

La flavescenza dorata è una fitoplasmosi del gruppo dei ‘giallumi della vite’. Il nome viene attribuito dalla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci ed i grappoli di vitigni a bacca bianca una volta colpiti.

Mercoledì 7 agosto il Salone del Dipartimento agricoltura di Saint-Christophe ha ospitato gli interventi degli specialisti, moderati dal dott. Eric Grange, istruttore tecnico dell’Ufficio Servizio Fitosanitario: la dottoressa Rita Bonfanti, del Servizio fitosanitario regionale; il professor Alberto Alma dell’Università di Torino; il professor Carlo Duso dell’Università di Padova e il dottor Alberto Gelmetti della Fondazione Edmund Mach.

Anche tramite l’interazione con i viticoltori sono stati approfonditi temi cruciali quali il riconoscimento dei sintomi da Flavescenza dorata su vite, la biologia e le conseguenti evoluzioni vitali del vettore Scaphoideus titanus (detto anche ‘cicalina della flavescenza dorata’), i metodi di controllo dell’insetto nel contesto della lotta integrata e la gestione territoriale della Flavescenza dorata in Trentino – Alto Adige, che può realmente costituire un ottimo modello esperienziale per la Valle d’Aosta.

Giovedì 8 agosto sono state organizzate a Gressan e ad Arnad uscite nei vigneti, vere e proprie lezioni sul campo dedicate al riconoscimento dei sintomi da Flavescenza dorata sulla vite e di altre eventuali malattie, guidate dai tecnici del servizio fitosanitario e dagli esperti della Fondazione E. Mach, fra i quali anche il dott. Roberto Lucin.

“Vi è piena consapevolezza di dover fare i conti con lo Scaphoideus titanus – sottolinea l’Assessore Marco Carrel.  – Tanti sono ancora i fattori che rendono complicata la battaglia contro questo vettore. Possiamo però fare del nostro meglio per rendergli la vita difficile e ottimizzare i risultati nelle strategie di lotta integrata contro infestanti e parassiti. In questo senso, l’Assessorato ha voluto coinvolgere e sensibilizzare i “vignerons”, primi attori impegnati nella lotta quotidiana per la salvaguardia dei loro vigneti. Grazie a queste giornate di formazione organizzate dall’Assessorato, sono certo che i numerosi “vignerons” presenti si siano sentiti responsabilizzati e abbiano preso ancor più coscienza del ruolo che essi rivestono nella lotta contro questo insetto. “

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