Presentato un Manifesto per il turismo accessibile in montagna

Il quarto convegno sul tema si è tenuto in palazzo regionale. Alla relazione di Pietro Vittorio Barbieri sono seguiti due gruppi di lavoro. In chiusura, sono stati analizzati gli esempi di Trento, Svizzera, Catalogna e Valle d'Aosta.
Andrea Borney (Csv) e Pietro Vittorio Barbieri (Fish)
Economia, Società

“Lo strumento c’è, ora bisogna usarlo”. Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ha presentato ufficialmente stamattina, durante l’apertura del convegno sul “Turismo accessibile in montagna”, il “Manifesto per la promozione turistica dei territori montani accessibili”, un documento proposto e sottoscritto dai partecipanti allo scorso convegno sul tema, tenutosi nel 2010.
Per apprezzare la portata del documento, però, occorre tenere presente una premessa: basta parlare di solidarietà caritatevole verso le persone disabili. “Non siamo persone deboli, apparteniamo semplicemente ad una minoranza i cui diritti elementari non vengono pienamente riconosciuti, nonostante le convenzioni dell’Onu lo impongano. Tra questi, c’è il diritto al tempo libero e allo sviluppo pieno della propria personalità” ha sottolineato Barbieri, introducendo la propria relazione. D’altra parte, anche la definizione internazionale del concetto di disabilità sottintende questo tipo di approccio: la disabilità non è una condizione connaturata all’individuo, ma rappresenta l’interazione tra le menomazioni fisiche o psichiche, temporanee o permanenti, di una persona, e le barriere e gli ostacoli imposti dall’ambiente.
Il Manifesto rappresenta quindi il punto di partenza per l’attuazione di politiche e buone prassi in grado di restituire la piena cittadinanza a tutte le persone desiderose di vivere la montagna.

Il convegno, organizzato dall’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur, dal CSV Onlus e dal Consorzio delle Cooperative sociali “Trait d’Union”, è proseguito con due gruppi di lavoro tematici, il primo sulle “Strategie e opportunità nell’Unione Europea”, e il secondo sul “Turismo accessibile e cultura dell’ospitalità”.
In chiusura di mattinata, spazio alle esperienze e alle buone pratiche delle altre realtà di montagna, con l’esame delle politiche strategiche attuate dalla provincia autonoma di Trento, dalla Svizzera, dalla Catalogna e dalla Valle d’Aosta.
 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte