Se, come sembra, le parole di ieri del Premier Conte alla trasmissione “Otto e mezzo” di Lilli Gruber, hanno messo “una pietra tombale” sulla stagione turistica invernale, che almeno lo stop allo sci riguardi tutte le nazioni europee. A dirlo è oggi il Presidente Adava Filippo Gerard in un video messaggio inviato ai propri associati.
“Bisogna mettere in campo una decisione comune a livello europeo, altrimenti rimarremo l’unico paese a non far sciare e sarebbe particolarmente dannoso” sottolinea Gerard.
Nell’incontro di stamane con il Presidente della Regione Lavevaz, gli albergatori sono tornata a chiedere, accanto ai ristori, “un anno bianco fiscale”, l’intervento su Cva “per stoppare le utenze se la stagione sarà ferma” e ancora il rinnovo della cassa integrazione. “C’è bisogno di dare un’attenzione particolare alle 500 azienda appena partite nel 2019″.
A lanciare un appello a Roma, chiedendo di essere ascoltati, sono anche la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli e la Presidente di Anef Associazione Nazionale Esercenti Impianti a Fune, Valeria Ghezzi. Le due associazioni ricordano come il fatturato del turismo invernale sfiori i dieci miliardi di euro, di cui un terzo delle entrate si realizza proprio nel periodo compreso tra l’Immacolata e l’Epifania. “Comprendiamo la necessità di voler evitare di ripetere gli errori commessi l’estate scorsa, ma con il fermo degli impianti di risalita, purtroppo anche prevedendo un’apertura delle piste a metà gennaio, ormai l’intera stagione sarà inevitabilmente compromessa”.