La condivisione di “buone pratiche” per incoraggiare lo sviluppo di una cultura di impresa nei giovani europei, le potenziali azioni da realizzare per promuovere il multilinguismo in Europa, con una attenzione particolare alle lingue come strumenti di competitività economica delle imprese. Sono questi alcuni dei contenuti del convegno “Lingue e Imprese: un binomio per creare sviluppo e competitività” organizzato in collaborazione con l’Antenna Europe Direct Valle d’Aoste, la Chambre Valdôtaine e l’Università e i cui lavori si sono svolti lunedì 6 ottobre, nell’Aula Magna dell’Università della Valle d’Aosta. L’evento è stato organizzato in concomitanza della giornata di apertura della sesta edizione degli “Open Days -Settimana europea delle regioni e delle città”, organizzata dalla Commissione europea e dal Comitato delle Regioni dell’Unione europea.
Ad intervenire in veste di relatori sono stati J
ohan Erik Häggman, rappresentante del Gabinetto del Commissario Europeo al Multilinguismo che è intervenuto per illustrare come le conoscenze linguistiche possano migliorare l’efficienza delle imprese, e
Elisabetta Olivi, Coordinatrice delle reti di informazione sull’Unione Europea della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, che ha spiegato il ruolo della Rappresentanza per la promozione del multilinguismo in Italia.
Nella stessa giornata il consigliere regionale Luciano Caveri, quale membro del Comitato delle Regioni, ha partecipato a Bruxelles, alla cerimonia inaugurale degli "Open Days" quest’anno saranno dedicati ad approfondire il ruolo delle regioni e delle città nel quadro della mondializzazione.
“Parteciperò in questi giorni – spiega l’On. Caveri – a numerosi incontri e dibattiti, resi significativi dall’approvazione, avvenuta proprio oggi, del Libro verde della Commissione europea sulla coesione territoriale. Quella coesione per la quale mi sono battuto al Parlamento europeo e che ora figura nei trattati. Per la nostra Valle d’Aosta restano ora due sfide da affrontare: ribadire la particolarità dei territori di montagna nell’Unione europea ora e in futuro e saper approfittare con efficacia, come è avvenuto in passato, dei fondi strutturali a nostra disposizione nel periodo di programmazione 2007-2013. La dimensione regionale – in una crisi economica di cui è evidente la portata- resta fondamentale per avere un’EU solidale attraverso una fitta rete regionale per evitare che la crisi metta in discussione l’integrazione europea”.