Superbonus, il comparto edilizio valdostano contro la mancata proroga

Il Consiglio dei ministri ha optato per un decreto ad hoc, che prevede per chi non abbia completato gli interventi entro il 31 dicembre 2023 di beneficiare di un’agevolazione ridotta al 70%.
Ponteggi - cantiere - lavori pubblici - quartiere Cogne
Economia

Il futuro del Superbonus ha rappresentato anche in Valle d’Aosta un’incognita sino alla seduta del Consiglio dei ministri di giovedì scorso, 28 dicembre. Durante l’incontro si è scelto di optare per un decreto ad hoc, che prevede l’introduzione dello stato di avanzamento dei lavori (SAL) straordinario. Questo permetterà a coloro che abbiano completato gli interventi entro il 31 dicembre del 2023 di fruire dell’agevolazione al 110%. Quanti non avranno rispettato tali tempistiche, potranno comunque vedersi rimborsato il 70% delle spese previste.

Eppure, dagli esponenti del comparto edilizio e imprenditoriale valdostani nonché dai rappresentanti dei principali Ordini professionali locali emergono più di una critica e più di una polemica sulle nuove misure adottate dal Governo.

Le novità del Superbonus

Il riconoscimento del SAL non coincide di fatto con una proroga, bensì con un rinvio di qualche mese relativo ai soli lavori iniziati nel 2023. Per favorirlo Forza Italia aveva avviato nelle settimane passate un pressing mirato, che ha condotto alla firma di un’intesa antecedente il Consiglio da parte dei due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.

Oltre a permettere ai richiedenti di consegnare per tempo la documentazione di intervento, la misura studiata e volutamente non inserita nel Decreto milleproroghe sarebbe utile anche a evitare la conseguente serie di contenziosi. Il tutto in attesa del ridimensionamento al 70% previsto per tutte le nuove domande a decorrere dal 1º di gennaio del 2024.

Tra le ulteriori modificazioni applicate figura l’apertura di un fondo destinato ai redditi sino a 15 mila euro di Isee che garantirà agli utenti un contributo sulle spese sostenute dal 1º di gennaio al 31 ottobre.

“Il completo blocco dell’edilizia”

“Non è possibile condividere la gestione del Superbonus portata avanti dal Governo – commenta il presidente dell’Ordine degli architetti valdostano, Sandro Sapia -. Da uno strumento potenzialmente interessante in grado di aiutare e sviluppare l’intero comparto, in particolare per quanto riguarda la rigenerazione degli edifici tramite adeguamento e miglioramento strutturali ed energetici e la possibilità di far crescere il numero di impiegati e la qualità dei progetti e delle costruzioni, si è trasformato in una via crucis, corredata in modo volontario di una serie di ostacoli che hanno creato e creeranno il prossimo anno un’enormità di problemi a cittadini, professionisti e imprese”.

Secondo gli addetti ai lavori pare impossibile che uno Stato possa accingersi a compiere scelte così importanti e onerose senza però prima aver svolto opportune verifiche circa il loro impegno di finanza pubblica e il loro impatto sull’economia e sui mercati.

“In questi due anni i politici nazionali si sono preoccupati più che a migliorare e a rendere sostenibile tale strumento a screditarlo e a strumentalizzarlo, concentrandosi nel far apparire come incompetenti coloro che lo avevano precedentemente generato. – prosegue ancora Sapia – La mancata proroga e l’assenza di misure alternative genererà il completo blocco dell’edilizia, oramai dopata da speculazioni e prezzi dei materiali completamente fuori mercato, e il decreto di giovedì non fa che abbandonare tutti al proprio destino dimostrando come ancora una volta la politica si preoccupi soltanto di cercare di evitare brutte figure senza accorgersi della propria incapacità nel governare e nel gestire scelte pur fatte da loro stessi”.

“Il Governo ha lasciato a mani vuote una fetta della popolazione”

Anche le aziende e i professionisti affiliati alla sezione valdostana della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa stanno ancora tentando di comprendere quali saranno gli effetti delle variazioni applicate al Superbonus nel comparto edilizio della regione.

“La mia immediata impressione è che, in mancanza della proroga che come imprese attendevamo, il Governo abbia volutamente lasciato a mani vuote una fetta della popolazione. – osserva invece il presidente Andrea Caruso – Si parla di un nuovo provvedimento tramite il quale dare credito ai redditi più bassi, ma all’interno di un condominio costituti da residenti in situazioni economiche differenti si rischia il caos”.

CNA, dunque, non vede le soluzioni adottate in Manovra come risolutive di tutte le reali situazioni di disagio che rischiano di penalizzare tanto i valdostani in particolare, quanto gli italiani in generale.

“Nel momento in cui i lavori non siano stati completati entro il termine ultimo di quest’anno, il cliente avrà la forza di intervenire a sue spese nonostante la riduzione del contributo dal 110 % al 70%? – si domanda ancora Caruso -. Ovviamente qui subentrano difficoltà economiche da parte dei committenti, che speravano in una deroga sulle tempistiche almeno per coloro i cui cantieri si trovavano a un buon punto”.

“Un compromesso che genererà disagio per aziende e condomini”

Sono invece maggiormente grandi e strutturate le imprese iscritte alla sezione edile di Confindustria VdA, le quali risultano a oggi toccate soltanto in parte dalle conseguenze di una misura alla quale hanno aderito in maniera relativa rispetto alle piccole realtà nate specificatamente in seno a essa.

“Le vicende legate al Superbonus non potevano che finire in maniera disordinata come accaduto – constata il presidente Laurent Visini -. A soli tre giorni dalla scadenza è stato trovato un compromesso che genererà disagio per le aziende che hanno ancora in corso i propri cantieri e per i condomini dove sarà applicato il condono al di sopra dei 15 mila euro di reddito”.

Ulteriori questioni sorgeranno poi nel prossimo 2024, quando il beneficio scenderà al 70% riportando il mercato edilizio a una situazione più naturale e allineata rispetto agli anni passati.

“Questo provvedimento sembrava voler dare tante soluzioni, ma ha finito con il creare ancora più disguidi e con l’abrogare il mercato. – continua ancora Visini – Vorrei ringraziare le parti politiche e nello specifico la senatrice Nicoletta Spelgatti e il deputato Franco Manes per le numerose interlocuzioni nelle quali hanno portato la posizione delle nostre imprese, nonostante alla nostra proposta di proroga di tre mesi sia di fatto stata trovata un’altra soluzione che lascerà strascichi tanto positivi quanto negativi”.

3 risposte

  1. Fenomenale Visini, che ringrazia la Lega, ovvero il partito che sul Superbonus non voleva muovere un dito, lasciando in mezzo al guado – tra soldi da incassare e soldi da restituire – milioni di famiglie e imprese!
    Quando si dice, ma che c’azzecca?

  2. Premettendo che non sono un elettore di centrodestra, il decreto ad hoc individuato per regolare l’uscita dal Superbonus trovo che sia una soluzione tutto sommato ragionevole e di buonsenso.
    Certo, non piacerà forse alle categorie datoriali e di professionisti che fino a oggi, a fronte di prestazioni e di lavori eseguiti per 100, si sono visti riconoscere dallo Stato 110, ma forse è stato proprio questo l’enorme peccato originale del Superbonus. D’altra parte, come si sarebbe potuto andare avanti nel riconoscere di più di quello che è stato effettivamente eseguito?
    Dunque ben venga questa riforma, che credo cerchi di fare sopravvivere un po’ tutti, dalle imprese ai professionisti, dalle famiglie più agiate e quelle meno abbienti.
    Chi critica, iniziasse a fare una seria autocritica.

  3. Ma l’architetto Sandro Sapia fa politica? Pensi prima alle speculazioni di alcuni suoi colleghi e imprese annesse promosse alle spalle dei committenti e sulla pelle di tutti noi contribuenti!

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