Turismo in Valle d’Aosta: l’estate 2020 spiegata in 13 punti

L’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta si è adoperato per raccogliere, elaborare ed incrociare una serie di dati utili a dare risposte più precise.
Bosses - Foto di Ettore Personettaz
Economia

Il turismo è un settore complesso da analizzare e per farlo si ha necessità di raccogliere tanti dati ma soprattutto occorre una buona capacità di lettura delle situazioni. Il rischio di dire inesattezze e prendere abbagli è molto elevato e lo è ancor di più in un’estate dove le aspettative non sono coincise con i risultati, dove le sensazioni non sono state confermate dai risultati. Il perché di questa confusione è spiegabile solo andando a fondo della questione.

Si tratta di approfondimenti che fanno parte proprio della mission dell’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta che si è adoperato per raccogliere, elaborare ed incrociare una serie di dati utili a dare risposte più precise. Il grafico che segue racchiude tredici indicatori che possono contribuire a fornire un quadro esaustivo della situazione.

Partiamo dal risultato complessivo che giudica l’estate 2020 negativa in termini di performance delle aziende ricettive sebbene spesso la sensazione sia stata sorprendente in termini di affluenza. Il dato si spiega anzitutto dal fatto che esso rappresenta un raffronto con la precedente estate che risultava tra le più importanti dell’ultimo decennio (un segno meno sarebbe pertanto potuto esserci anche in un’estate “normale”).

Occorre considerare anche che il flusso maggiore di gente si è concentrato in maniera nettamente prevalente sul mese di agosto ma che tuttavia il risultato complessivo è gravato anche dal peso delle perdite (consistenti) delle settimane precedenti, in particolare di giugno, tale per cui i fatturati delle imprese si sarebbero contratti (-29,2%). È pur sempre un risultato rappresentativo di una media all’interno della quale potrebbero esserci imprese che hanno al contrario registrato performance addirittura superiori.

Alcuni dati espressi in rosso con segno meno sono in realtà fattori positivi come la diminuzione dei tassi di intermediazione (-28,6%) che esprime la volontà di una maggiore ricerca di contatto diretto con la struttura e quindi un risparmio di costi per quest’ultima. Molti meno gli accessi dei veicoli registrati ai varchi della nostra regione (calo di oltre il 20%); dato anche in questo caso espresso con segno negativo ma riconducibile al positivo riscontro di soggiorni decisamente più lunghi (inversione di tendenza rispetto al passato, +9,9%). In buona sostanza le persone hanno soggiornato in maniera più stanziale, quindi meno veicoli in movimento.

Positiva la fiducia rinnovata alle imprese valdostane (+6% clientela abituale) sintomo questo di una volontà da parte dei fruitori di garantirsi quella sicurezza già accertata in strutture nelle quali erano già stati presenti.

Calano le prenotazioni alberghiere compensate però da soggiorni mediamente più lunghi e prenotati maggiormente sotto data (indicatore espresso dalla “booking window” ristrettasi in media del 45,2%).

In linea le tariffe medie registrate, in crescita gli utenti web ad espressione di un interesse generale comunque crescente mentre scontano le limitazioni della pandemia gli accessi ai siti culturali in ribasso e ai castelli.

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Ulteriori approfondimenti sono disponibili consultando il sito dell’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta

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