Inail: nel 2022 in Valle d’Aosta sette vittime del lavoro e oltre 1.600 infortuni
L’appena conclusosi 2022 pare essere stato un anno nero per i lavoratori italiani. Secondo i dati del bollettino dell’Inail, le denunce di infortunio registrate in Italia tra il mese di gennaio e il mese di dicembre sono state in totale 697.773, il +25,7% rispetto a quelle presentate durante il medesimo periodo riferito al 2021. A fronte di un incremento del +9,9% delle patologie di origine professionale, complessivamente 60.774, i casi con esito mortale hanno subito un decremento del -10,7% attestandosi a quota 1.090.
Gli infortuni
In Valle d’Aosta sono state raccolte ben 1617 segnalazioni per infortunio, un dato in crescita di 314 unità (+24,10%) rispetto alle 1303 raccolte invece nel corso del passato 2021. I dati relativi alla nostra regione, tuttavia, risultano inferiori sia alla media italiana (+25,7%) sia alla media delle vicine regioni del nord-ovest della Penisola (+30,42%).
L’aumento delle denunce riguarda sia gli episodi avvenuti durante la prestazione lavorativa del singolo (+28,0%) sia quelli avvenuti invece durante il tragitto di andata o ritorno tra la propria abitazione e il proprio posto di impiego (+11,9%). Tra i comparti professionali maggiormente colpiti primeggiano sanità e assistenza sociale (+113,1%), trasporto e magazzinaggio (+79,3%), accoglienza e ristorazione (+55,2%) e amministrazione pubblica (+54,8%). Quanto alle tipologie di lavoratori più colpite, emergono ben 286.522 esposti da parte della componente femminile – comunque inferiori rispetto ai 411.251 esposti della controparte maschile -, con sviluppi generalizzati per tutte le fasce di età e in modo particolare la classe dai 40 anni ai 59 anni.
I casi mortali
I casi di infortunio che hanno condotto la vittima alla morte sono stati in Valle d’Aosta sette lungo tutto il 2022, contro i quattro dell’anno precedente, una crescita esponenziale del 75% che contrasta con le diminuzioni riscontrate nel resto dell’Italia (-10,7%). Eppure, la regione non è la sola ad aver notato una crescita nei decessi sul posto di lavoro, bensì si affianca ad altri territori quali Calabria (+ 14), Lombardia (+13), Toscana (+9), Veneto (+8), provincia autonoma di Bolzano (+7) e Marche (+4).
La decrescita, tuttavia, sembra concernere soltanto le vicende occorse durante le mansioni lavorative del singolo – scesi da 973 a 790 a causa della incidenza inferiore delle morti da Covid-19 – mentre quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Accanto poi a netti cali nei decessi degli impiegati italiani (da 1.036 a 881), crescono quelli di extracomunitari (da 138 a 156) e comunitari (da 47 a 53); il tasso di mortalità maggiore riguarda le fasce di età tra i 25 anni e i 39 anni (da 153 a 196 casi) e under 20 (da 10 a 22).
Le malattie professionali
La Valle d’Aosta conta nel 2022 un totale di 58 episodi di malattia professionale, un +31,82% rispetto ai 44 del 2021: emerge chiaramente il divario tra la percentuale italiana (+9,9%) e la percentuale relativa alle regioni del nord-ovest (+10%). Tanto gli uomini (+11,1%) quanto le donne (+6,8%), tanto gli italiani (+9,7%) quanto extracomunitari (+9,9%) e comunitari (+16,8%) paiono essere colpiti da tale fenomeno.
Nella classifica delle patologie maggiormente diffuse nei settori di industria, agricoltura e pubblica amministrazione fanno la loro comparsa al primo posto i disturbi del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo e al secondo posto i disturbi del sistema nervoso e dell’orecchio, seguiti dai tumori e dai disturbi del sistema respiratorio.