Accorpamento sede Vda Ispettorato lavoro, si muove anche la Regione
Dopo i sindacati anche la Regione si muove per scongiurare l’accorpamento della sede valdostana dell’Ispettorato del lavoro con quella dell’area metropolitana di Torino. Il presidente della Regione ha portato nei giorni scorsi la questione alla ministra del lavoro e delle politiche sociali sociali Marina Calderone.
Alla Ministra è stata evidenziata la preoccupazione sull’accorpamento che non tiene conto “delle specialità statutarie della nostra regione che peraltro in nessun modo è stata coinvolta”. La Regione ha quindi chiesto “un urgente interlocuzione al fine di poter avviare un percorso che possa rispondere ai bisogni della nostra comunità consentendo il mantenimento di un presidio territoriale operativo dotato delle necessarie risorse”.
Una missiva congiunta è stata inviata nei giorni scorsi. Sempre a proposito di enti ministeriali, alla Ministra il presidente ha anche chiesto “una particolare attenzione in merito alla risoluzione delle criticità in essere presso gli uffici periferici dipendenti dal ministero e presso gli enti e sottoposti alla sua vigilanza, quali Inps e Inail che non dispongono di risorse di personalità insufficienti a garantire ai servizi alla nostra comunità. – ha spiegato oggi in aula Testolin – A tal proposito è stato altresì richiesta di bandire delle procedure concorsuali in Valle d’Aosta”.
La sede regionale dell’Ispettorato del La voro sarà accorpata a quella dell’area di Torino
La Valle d’Aosta rischia di non avere più una propria sede dell’Ispettorato del lavoro. Quella valdostana si appresta infatti a essere accorpata a quella dell’area metropolitana di Torino, come emerso durante un incontro avuto dai sindacati nei giorni scorsi con la direttrice gerente della sede valdostana.
Nell’esprimere “forti preoccupazioni” per la notizia, il Savt sollecita un intervento delle istituzioni politiche valdostane per evitare l’accorpamento e “la conseguente cancellazione della sede regionale dell’Ispettorato del Lavoro”.
“Se questo percorso andasse in porto rappresenterebbe un pericoloso e preoccupante precedente di centralizzazione dei servizi statali che vengono svolti sul nostro territorio. – evidenzia il sindacato – In pratica saremmo trattati come una piccola provincia del Piemonte. Tutto questo è assolutamente inaccettabile e rappresenta un duro colpo alla nostra Autonomia speciale”.
Il direttivo che si è riunito oggi evidenzia come il problema non è solo politico, “ma anche di operatività del servizio. Già oggi, vista la grave carenza di organico, l’Ispettorato del Lavoro sta svolgendo a fatica il proprio ruolo. Questo fattore, associato alla carenza di organico della sede regionale dell’Inail, più volte denunciata dal suo direttore, ha portato ad avere negli anni meno controlli sui luoghi di lavoro e meno prevenzione sul tema degli infortuni.”
Il Direttivo confederale del SAVT si chiede, quindi, “cosa succederebbe sul territorio valdostano se la sede dell’Ispettorato del Lavoro finisse sotto il controllo di Torino. Le poche risorse umane a disposizione verrebbero utilizzate prevalentemente in Piemonte o ci sarebbe la giusta attenzione anche per la Valle d’Aosta?”.
A unirsi alle preoccupazioni del Savt è la Fp Cgil, che ricorda di aver scritto a inizio agosto sia all’Ispettorato Nazionale del Lavoro a Roma che al Presidente della Regione Valle d’Aosta in merito ai problemi di carenza di organico che vanno a influire negativamente sulla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Alla luce di tutto questo il 30 ottobre prossimo a livello nazionale Fp Cgil, unitariamente con Cisl e Uil e altre sigle sindacali, organizzerà una mobilitazione in tutta Italia e per quanto ci riguarda – precisa Igor De Belli, segretario generale Fp Cgil VdA – anche per denunciare e rimarcare la nostra contrarietà all’accorpamento con la sede di Torino. Il presidio a livello nazionale sarà organizzato anche per denunciare la situazione di incertezza e instabilità a livello organizzativo di tutte le ITL” aggiunge De Belli “É chiaro come senza controlli sia a rischio la sicurezza di tutti i lavoratori”.