Rendere il proprio territorio capace di generare lavoro di qualità, per mezzo di una formazione attenta alle necessità dell’economia e dei contesti locali, di un forte contrasto alle disuguaglianze e, soprattutto, di una maggiore attrattività. Sono gli obiettivi con i quali questa mattina enti, associazioni di categoria, sindacati, rappresentanti del terzo settore e delle professioni ordinistiche hanno sottoscritto l’Alleanza per un lavoro di qualità, varata nei giorni scorsi dalla Giunta.
“Si tratta di un punto di partenza” ha spiegato l’Assessore regionale allo sviluppo economico, formazione e lavoro Luigi Bertschy. “Non vogliamo più affrontare in maniera singola e disarticolata il tema del lavoro, ma come comunità.”
La Pandemia, i cambiamenti demografici, un nuovo modo di concepire la propria vita, ma anche i nuovi scenari disegnati dalle innovazioni delle transizioni ecologica e digitale hanno modificato il mercato del lavoro. Da qui la necessità di “allearsi” per “dare risposte a breve e medio termine alle nuove esigenze emerse da un contesto globale, il quale sta apportando enormi cambiamenti nella società”, che hanno e avranno impatti anche in Valle d’Aosta.
“Il documento che viene sottoscritto oggi è molto snello e sintetico” spiega Daniele Chapellu professore di Diritto del lavoro e della previdenza sociale all’Università Cattolica di Milano. “E’ un patto, un impegno preso da tutti i sottoscrittori, diverso dal piano politiche del lavoro che introduce politiche gestite dalla Regione”.
Fra gli obiettivi declinati dal documenti: la stipula di accordi territoriali per i settori trainanti dell’economia valdostana; strumenti concreti di monitoraggio e controllo, favorendo migliori flussi informativi tra i vari sottoscrittori per far emergere situazioni anomale quali lavoro sommerso o irregolare, lavoro sotto retribuito, sfruttamento di soggetti fragili o deboli nel mercato del lavoro, la definizione e sottoscrizione di volti a introdurre politiche di Welfare aziendale, incentivare migliori trattamenti previdenziali e sanitari complementari e favorire progetti o attività di conciliazione vita e lavoro per coloro che lavorano sul territorio regionale. Lato formazione si parla di promozione di attività di orientamento sin dalle scuole secondarie di primo grado sulla domanda di lavoro presente in Valle d’Aosta, anche per favorire la creazione di professionalità utili per il territorio; promuovere una formazione continua di tutti i lavoratori valdostani, con particolare attenzione ai lavoratori e lavoratrici stagionali o della gig economy mentre lato inclusione gli obiettivi sono di creare le condizioni per favorire un corretto inserimento delle persone più fragili per mezzo della creazione di ambiti sperimentali tra i vari portatori di interesse quali, ad esempio, le “cooperative di comunità”.
“I patti del lavoro – sottolinea la coordinatrice Stefania Riccardi – hanno senso se poi trovano un riscontro reale in azioni concreti, altrimenti rimangono sulla carta”. Fra i primi settori dove verranno sviluppati progetti da parte dell’Alleanza c’è quello turistico-ricettivo e dei trasporti.