Auto, a rischio 100mila posti di lavoro. Solo in Piemonte 24mila lavoratori in meno

Secondo le stime Svimez-Irpet (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), la situazione economica peserà più al sud, soprattutto in Basilicata e Molise. Nei giorni scorsi Marchionne ha parlato di produzione in discesa del 20%.
News Nazionali

Roma, 4 feb. – (Adnkronos) – Pil in discesa dello 0,4% a livello nazionale effetto della sola crisi dell'auto, con dure ricadute nazionali regione per regione: e' il risultato della simulazione Svimez-Irpet condotta su modelli econometrici multi regionali per valutare l'impatto della crisi dell'auto nelle regioni italiane nel 2009.

L'analisi muove i passi dalla previsione dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, secondo cui senza interventi correttivi la produzione nazionale potrebbe scendere del 20%. Elemento particolare dello studio e' la misura degli effetti sia diretti, che riguardano la filiera auto motive, che indiretti, quelli cioe' che vanno direttamente a incidere sul potere d'acquisto delle famiglie.

Secondo lo studio, per la sola crisi dell'auto nel 2009 il Pil nazionale dovrebbe contrarsi dello 0,4%. Nessuna regione sarebbe risparmiata dalla mannaia della crisi Fiat: Sardegna e Calabria le regioni piu' fortunate, con una contrazione del Pil limitata al -0,1%, seguite da Valle d'Aosta, Umbria e Marche con -0,2%. Sicilia, Toscana, Friuli e Liguria dovrebbero registrare un calo dello 0,3%, mentre Lazio, Veneto e Trentino -0,4%.

Ad eccezione di Calabria, Sicilia e Sardegna, la crisi dell'auto si fa particolarmente sentire al Sud: la Puglia segna -0,5%, Campania -0,6% (a pari merito con la Lombardia).

La situazione peggiore in Molise (-1%) e Abruzzo (-1,1%), per poi precipitare in Piemonte (-1,8%) e in Basilicata (-1,9%). Pesante l'impatto sull'occupazione: le unita' di lavoro perse a livello nazionale sarebbero 98mila, di cui 77.000 tra i soli dipendenti. Le regioni piu' penalizzate il Piemonte (-24mila posti di lavoro), Lombardia (-19mila) ed Emilia Romagna (-9.100). Male anche in Veneto (-6mila), Lazio (-5.600) e Toscana (-4.000).

Situazione comunque critica anche al Sud, con 8.500 posti di lavoro in meno in Campania (6.700 dipendenti), 4.700 in Puglia (3.700 dipendenti), 2.900 in Basilicata (di cui 2.400 dipendenti) e Sicilia (2.300, di cui 1.600 dipendenti). A livello circoscrizionale, dopo il Nord-Ovest, sarebbe il Sud l'area piu' colpita, con una perdita di 24mila posti di lavoro, di cui quasi 19mila dipendenti.

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