Confcommercio: nel 2009 quasi 2 milioni di disoccupati. Consumi ancora in calo

Poche luci e tante ombre nel nuovo rapporto della Confederazione di Piazza Belli: si prevede un -0,7% nella spesa delle famiglie, pil a -0,6%. La ripresa arriverà soltanto nella seconda metà del 2010.
News Nazionali

Roma, 15 gen. (Adnkronos/Ign) – Diminuiscono i consumi e aumenta la disoccupazione. Non lascia spazi all'ottimismo il nuovo rapporto di Confcommercio che stima uno scenario preoccupante per l'economia italiana nel 2009.

In particolare, nel rapporto dell'Ufficio studi di Piazza Belli si prevede che quest'anno i senza lavoro arriveranno quasi a quota 2 milioni (1,9 milioni), un picco massimo rispetto a poco più di 1,5 milioni nella media del 2007. Non si esclude inoltre un peggioramento più grave delle condizioni del mercato del lavoro.

Segno negativo anche per quanto riguarda le previsioni per pil e consumi, rispettivamente, -0,6% e -0,7%. Per Confcommercio c'è il rischio che, alla fine del 2010, la spesa pro capite possa risultare inferiore a quella del 2006. Crescono le spese obbligate a scapito del benessere delle famiglie, che tende a calare, e si registrano pesanti ripercussioni sul sistema della distribuzione con un saldo negativo tra imprese iscritte e cessate di oltre 30 mila unità nei primi nove mesi del 2008 (quasi 18 mila nel solo commercio al dettaglio), fenomeni – sottolinea Confcommercio – determinati prevalentemente da un problema di redditi insufficienti e dal crollo del potere d'acquisto della ricchezza finanziaria (-10% nel 2008).

Per il 2009 le previsioni, anche se meno pessimistiche di altre, segnalano un risultato negativo anche sul versante del Pil (-0,6%) delineando uno scenario meno grave del previsto ma che richiederà un periodo di tempo più lungo per innescare la ripresa della nostra economia che, con ogni probabilità, si avrà solo nella seconda metà del 2010.

Confcommercio dunque avverte: la crisi economica non risparmierà nessun settore. L'attenzione prestata al pricing da parte del settore degli alberghi e delle altre strutture ricettive – si legge nel rapporto – ha comunque arginato la crisi che si sta abbattendo sul Paese e che non risparmierà neppure l'area delle vacanze che, nella media del triennio, mostra comunque un trend moderatamente crescente. Dietro la crescita del 2,6% del 2008 c'è quindi una contrazione drastica dei margini degli operatori, dalle agenzie di viaggio a tutti gli operatori dell'offerta alberghiera.

La Confederazione di piazza Belli segnala poi una "decisa riduzione" nel settore auto e trasporti sottolineando inoltre che non c'è alcuna certezza che il ripristino degli incentivi alla rottamazione possa invertire questa tendenza.

"Il crollo dei consumi nel 2008 c'è stato, ma a Natale le vendite non sono andate così male come qualcuno aveva preventivato" afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Che aggiunge: "Certo non possiamo nascondere che la crisi c'è e morde". "Prevediamo un 2009 meno pessimistico degli altri -continua Sangalli- ma siamo convinti che la crisi sarà più lunga del previsto. La ripresa non si vedrà probabilmente prima della seconda metà del 2010. L'importante è che non aumenti il tasso di disoccupazione oltre l'8%, perchè porterebbe ad un calo dei redditi e di conseguenza all'ulteriore crollo dei consumi".

Certo, aggiunge Sangalli, la crisi "sta toccando tutti i settori, resistono le vacanze e le spese per i divertimenti. E si stanno amplificando le differenze tra Nord e Sud del paese. Ci auguriamo che il provvedimento anticrisi in queste ore all'esame del Parlamento possa intervenire sull'estensione degli ammortizzatori sociali e sulla revisione degli studi di settore per le imprese. Le banche – conclude il presidente di Confcommercio – non devono far mancare liquidità alle piccole e medie imprese".

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