Fiat torna in Cina, accordo con Gac per costruire stabilimento da 140 mila vetture all’anno

Avvio è previsto per il 2011
News Nazionali

Roma, 6 lug. – (Adnkronos) – Il gruppo Fiat e Guangzhou Automobile Group Co.Ltd. (Gac Group) hanno firmato oggi un accordo quadro per la costituzione di una joint venture paritetica che produrra' motori e autovetture per il mercato cinese. Alla presenza del presidente della Repubblica Popolare Cinese, Hu Jintao, e del presidente del Consiglio Italiano, Silvio Berlusconi, l'accordo quadro e' stato sottoscritto, a Roma, da Zhang Fangyou, presidente di Gac Group, e da Sergio Marchionne, ad del gruppo Fiat. L'intesa, si legge in una nota, prevede la costruzione di un nuovo stabilimento, che si estendera' su una superficie produttiva di oltre 700.000 metri quadri, con un investimento complessivo, da parte della joint venture, pari ad oltre 400 milioni di euro.

Nella prima fase di sviluppo, la joint venture disporra' di una capacita' installata di 140.000 autovetture e 220.000 motori all'anno. Successivamente, sara' possibile incrementare la capacita' del sito fino a 250.000 vetture e 300.000 motori. L'avvio della produzione e' previsto per la seconda meta' del 2011. I modelli prodotti saranno equipaggiati con motori e cambi tecnologicamente evoluti, per rispondere alle richieste del Governo Cinese di sviluppare veicoli a bassi consumi e ridotte emissioni. Il primo modello che verra' introdotto sul mercato sara' la Linea, berlina a tre volumi di segmento C.

I motori saranno Fire 1.4 T-Jet da 120 e 150 cavalli. Lo stabilimento sara' situato nella citta' di Changsha, capitale della provincia dello Hunan, importante snodo stradale e ferroviario nel cuore della Cina centro-meridionale, a circa 600 chilometri a nord di Guangzhou, alla quale sara' collegata entro un paio di anni attraverso una rete ferroviaria ad alta velocita'. L'iniziativa industriale potra', inoltre, avvalersi del piano di sostegno allo sviluppo che il Governo Cinese ha recentemente varato per favorire i nuovi investitori nelle sei province della Cina Centrale.

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