Catania, 10 gen. – (Adnkronos/Ign) – Maxi-blitz della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. L’operazione, denominata ‘Nuova Ionia’ ha portato all’arresto di ventisette persone ritenute responsabile, a vario titolo, per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, traffico di rifiuti, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi aggravato dal metodo mafioso e truffa aggravata ai danni di ente pubblico.
Sedici invece gli indagati nei confronti dei quali sono scattate perquisizioni: fra di essi anche amministratori e funzionari pubblici. Gli agenti hanno proceduto inoltre all’acquisizione di atti e documentazione in 14 comuni dislocati sul versante dell’alto ionio etneo della Sicilia Orientale, utili a riscontrare le ipotesi investigative acquisite negli ultimi anni.
Secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti i clan mafiosi avrebbero cercato di inserirsi nella gestione dei rifiuti attraverso al società Aimeri ambiente, zienda controllata da una cordata milanese, di cui il boss Russo era responsabile operativo. In pratica gli indagati, allo scopo di trarre profitti illeciti, avrebbero tratto "rilevanti vantaggi di natura economica attraverso la falsificazione dei formulari correlati alla raccolta e al conferimento in discarica dell’umido e della differenziata, al fine di dissimulare una efficienza del servizio che in realtà non c’era, e il ricorso alla procedura di somma urgenza, come ad esempio nella eliminazione di micro discariche, pulizia di caditoie e pulitura dei margini stradali, in favore di ditte riconducibili alla organizzazione mafiosa".
La Procura indaga anche sulla sospetta "inerzia di talune pubbliche amministrazioni, nell’assenza di controlli sostanziali" e su alcune "assunzioni a tempo determinato di persone segnalate da Russo". Oltre alla ‘Aimeri’ sono in fase di controllo le posizione della ‘Siciliambiente’ e della ‘Alkantara 2001’.
Nel contesto delle indagini, è anche stato individuato una sorta di poligono di tiro, sito nell’agro di Fiumefreddo di Sicilia, dove i membri dell’organizzazione erano soliti esercitarsi nell’utilizzo delle armi da fuoco. Inoltre, sono stati acquisiti significative fonti di prova che riconducono a un consistente traffico di sostanze stupefacenti, attraverso una rete di giovani spacciatori, nel settore turistico dell’alto Ionio Etneo e Taorminese
I provvedimenti sono stati eseguiti nelle provincie di Catania, Enna, Milano e Torino, con l’impiego di oltre 250 uomini tra personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e con l’impiego del Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria e unità cinofile.