Città del Vaticano, 12 feb. (Adnkronos/Ign) – La Shoah ''è stata un crimine contro Dio e contro l'umanità, questo dovrebbe essere chiaro a tutti, specialmente a coloro che si riconoscono nella tradizione delle Sacre Scritture e che condividono che ogni essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio''. E' quanto ha affermato questa mattina Benedetto XVI, ricevendo in udienza i membri della delegazione della 'Conference of presidents of major american Jewish organizations'. ''Ogni negazione o minimizzazione di questo terribile crimine – ha sottolineato il Santo Padre – è intollerabile e inaccettabile''.
La Shoah ''è un terribile capitolo della nostra storia – ha rimarcato ancora il Papa – che non deve mai essere dimenticato perché, come è stato giustamente detto, è 'memoria futuri', un avvertimento per il nostro futuro'' e un invito alla riconciliazione.
In questo modo, il Pontefice è tornato a ribadire la propria inequivocabile condanna delle persecuzioni contro gli ebrei, dopo che nelle settimane passate le polemiche seguite alle dichiarazioni del vescovo negazionista lefebvriano, mons. Richard Williamson, avevano investito la Santa Sede.
Benedetto XVI ha poi confermato che presto compirà il suo viaggio in Terra Santa, anche se non ha precisato la data. ''Sto preparando la visita in Israele, terra sacra per i cristiani e per gli ebrei'' ha detto Ratzinger.
Il rabbino Arthur Schneier della 'Conference of presidents of major american Jewish organizations' ha voluto ringraziare il Pontefice ''per aver compreso il nostro dolore e la nostra angoscia e per la sua ferma dichiarazione di 'indiscussa solidarietà' al popolo ebreo e per la condanna contro ogni negazione dell'Olocausto''.
''Diamo il benvenuto e apprezziamo la visita in programma del Papa in Israele'' ha detto da parte sua il presidente delle organizzazioni ebraiche americane, Alan Solow. La gente e i leader di Israele, come noi, ha aggiunto, ''guardano con trepidazione'' a questo evento. La Terra Santa, infatti, ''ha un immenso significato per entrambi le nostre fedi''. Solow ha poi messo l'accento sull'importanza dell'incontro in Vaticano come momento per ribadire la condanna di ogni forma di antisemitismo.