Abbattere la scuola polmone di via Chambéry? “Così si buttano via i soldi”

Ventilata in consiglio comunale l’ipotesi di abbattere la scuola polmone di via Chambéry ai termini dei lavori all’Isip di via Chabod. “Così si buttano via i soldi”, dice la Forcellati. Oggi il vicesindaco butta acqua sul fuoco.
Lavori in corso alla futura sede dell'ISIP
Politica

"Riconoscimento del pubblico interesse dell'intervento per i lavori di rifunzionalizzazione e adeguamento dell'Isip di Aosta". Era questo il titolo della proposta di delibera al punto otto all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Aosta. L'assemblea ha iniziato a discuterne ieri, ma i toni si sono subito infiammati, e la discussione è stata rinviata a questo pomeriggio. A sollevare un polverone è stata la mozione presentata da Titti Forcellati e Giampaolo Fedi (Verdi) nella quale si legge di una "possibile intenzione di abbattere la struttura in via Chambéry al termine della destinazione d'uso per la quale è stata progettata". "L'intenzione è emersa in Commissione – ha spiegato la Forcellati – per cui quando i ragazzi dell'Isip potranno rientrare nella struttura di via Chabod quella di via Chambéry potrebbe venire abbattuta. Ma è un assurdo, abbattere un edificio come quello dopo pochi anni. Il problema starebbe nel piano regolatore, dice il vicesindaco, ma era un problema che esisteva già prima e che noi avevamo sollevato. In un periodo di crisi come questo come si fa a immaginare di buttare via i soldi così?". Marino Gulielminotti oggi ha ricordato che quello è un edificio provvisorio "quindi ci sono due possibilità: prima o poi o verrà abbattuto o diventerà non più provvisorio. Sui tempi non so esprimermi, certo non può essere il Comune ad abbatterlo, anche perché la scuola di via Chambery è della Regione. Quel che è certo – ancora Guglieminotti – è che anche nel nuovo piano regolatore, che approveremo a novembre, la zona di via Chambéry rimarrà una sottozona a rilevanza locale, e le scuole superiori sono di rilevanza regionale". Servirà quindi eventualmente un'altra deroga al piano regolatore.

Abbattere la scuola di via Chambéry? "Iniziamo ad usarla", ha detto il presidente della Regione, Augusto Rollandin, che ha ribadito: "l'abbiamo appena aperta, iniziamo ad usarla". L'assessore all'Istruzione, Laurent Viérin, ha sottolineato che le priorità, in questo momento, sono l'edilizia scolastica e la sicurezza degli studenti. "E' vero, abbiamo intenzione di costruire una scuola polmone in regione Tzambarlet, ma sarà una cosa in più, rimarrà anche quella che già sorge in via Chambéry". In questo modo ci saranno due "scuole polmone" e si potrà procedere più celermente nella ristrutturazione dei numerosi edifici scolastici che ne necessitano.

Ipotesi, quest'ultima che conferma anche Guglielminotti: "credo che la Regione utilizzerà contemporaneamente le due strutture, in modo da velocizzare i lavori nelle diverse scuole. In commissione ho fatto una battuta, l'impressione è che sia stata strumentalizzata. Ho detto che quella scuola prima o poi sarà da buttare giù, ma ho anche aggiunto che forze noi non saremo più qui per assistere a quel abbattimento". I tempi per i lavori di messa in sicurezza dell'ex Ipr non saranno comunque brevissimi, come ha rilevato Guglielminotti "si parla di circa 800 giorni, se tutto va bene i lavori saranno appaltati a metà 2010, quindi l'Isip non sarà pronto prima del 2013".

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