Prenderanno il via nel pomeriggio le consultazioni, in primis fra le forze autonomiste, per dar vita ad un governo per la nostra regione. In Avenue des Maquisards sfileranno le delegazioni di Alliance Valdotaine e poi di VdA Unie. L’obiettivo, in primis, è fare sintesi su alcuni temi che sulla carta potrebbero essere divisivi, come Cva, le riforme istituzionali ma anche le grandi opere.
Una volta trovata la quadra, il polo autonomista con i suoi 14 seggi, andrà a bussare alla porta di Progetto Civico Progressista, uscito dalle urne con sette seggi, tanti quanti bastano per dar vita ad una maggioranza a 21.
Il nuovo governo regionale in salsa autonomista potrebbe trovare però sulla sua strada alcuni ostacoli. A cominciare dall’esito del ballottaggio per il Comune di Aosta. Per il Municipio di Aosta un’alleanza già c’è fra Uv, Alliance Valdotaine e Progetto Civico Progressista (della coalizione faceva parte anche Stella Alpina, la cui lista è stata però esclusa). Queste forze, con il candidato sindaco Gianni Nuti, andranno allo scontro domenica 4 e lunedì 5 ottobre con Giovanni Girardini di Rinascimento, sostenuto dalle forze del centro destra: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’esito del secondo turno di votazioni potrebbe pesare sugli equilibri del “nascituro governo”.
Ma non è l’unica variabile da tenere in conto. L’altra riguarda gli appetiti dei singoli. Per numero di seggi e voti conquistati la presidenza della Regione, sulla carta, spetta all’Uv, che però non sembra al momento volerla rivendicare a tutti i costi. L’attuale Presidente Renzo Testolin, con l’appello di secondo grado in Corte dei Conti per la questione dei finanziamenti al Casinò, sembra essere fuori dai giochi per un secondo mandato. Il secondo eletto in casa del Mouvement è il sindaco uscente di Saint-Nicolas Davide Sapinet e il terzo è l’attuale presidente del Leone Rampante Erik Lavevaz. Sul fronte autonomista ad avere ambizioni da presidente c’è sicuramente Luigi Bertschy, il più votato della lista fra Alliance Valdotaine, Stella Alpina e Italia Viva. Il secondo per numero di preferenze è l’Assessore all’Ambiente uscente Albert Chatrian, che potrebbe rivendicare per sé un nuovo ruolo nella futura Giunta. Ancora più complicata la situazione in casa di VdA Unie. Qui il primo eletto è il sindaco uscente di Saint-Rhémy-en-Bosses Corrado Jordan, per il quale sembra che l’ex presidente della Regione Laurent Viérin, abbia già fatto richiesta di una poltrona. Un’altra figura ingombrante nelle retrovie della lista VdA Unie è Leonardo La Torre, vicino al terzo eletto Claudio Restano. Il secondo eletto, Luciano Caveri, sembra invece avere già espresso il desiderio di ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio. Poltrona quest’ultima che sembra non dispiacere anche ad Alberto Bertin, primo eletto di Progetto Civico Progressista. Un posto in Giunta andrà poi ad una donna. In pole position c’è Chiara Minelli, seconda per preferenze, davanti di quasi 300 voti all’ex Assessore Jean-Pierre-Guichardaz.
La prima riunione del Consiglio regionale è convocata per il prossimo 20 ottobre, ma potrebbe anche slittare per risolvere il nodo “Severino” per Rollandin. L’ex presidente della Regione sospeso, dopo la condanna a 4 anni e 6 mesi per corruzione, secondo l’interpretazione degli uffici potrà tornare a sedersi al primo piano di Piazza Deffeyes dal 7 novembre. Esiste però una seconda tesi, che datando invece la sospensione dal giorno della condanna, il 28 marzo 2019, rimette in gioco Rollandin già da fine settembre.
