AN si è sciolta, confluirà nel PdL, il “partito unitario di centrodestra”

La mozione del coordinatore Alberto Zucchi, approvata ad Aosta all’unanimità sarà presentata anche a Roma, in occasione del Congresso nazionale di AN, il 21 e 22 marzo, che ufficializzerà la costituzione del PdL. Divorzio dalle Giunta Rollandin.
Alberto Zucchi
Politica
Domenica 1 marzo, l'Hostellerie du Cheval Blanc di Aosta ha accolto l’ultimo congresso provinciale di Alleanza Nazionale. Il voto unanime della mozione del segretario regionale Alberto Zucchi, ha decretato, infatti, lo scioglimento del partito che confluirà nel PdL per dare avvio a quel progetto che porterà a fondare “il partito unitario di centrodestra, il più grande partito della storia nazionale, il più grande partito europeo", slogan più volte ripetuto. La mozione approvata ad Aosta sarà presentata anche a Roma, in occasione del Congresso nazionale di AN, il 21 e 22 marzo, che ufficializzerà la costituzione del PdL. A guidare la delegazione valdostana sarà Alberto Zucchi, affiancato Andrea Paron (responsabile dei giovani di An), Vilma Margaria (responsabile femminile) e da Andrea Manfrin, delegato supplente. I tre delegati all'assise di scioglimento parteciperanno, con Dario Barattin, a quella fondativa del Pdl.

La nuova “primavera” del futuro partito unico di centrodestra darà “risposta alle richieste degli elettori”, come ha evidenziato Alberto Zucchi: “la strada verso il PdL è vincente, e sono gli elettori ad aver chiesto questo, vogliono un partito più grande”.
"Alleanza Nazionale – ha sottolineato Alberto Zucchi – dà vita al PdL portando con sé la forza politica della destra, l'entusiasmo del suo movimento giovanile, l'orgogliosa dote della militanza, un patrimonio inestimabile di identità, valori, idee, programmi; ma An non rinuncia alla sua storia alla sua tradizione politica". "AN ha dato un contributo importante, definitivo, alla 'normalizzazione' del sistema politico italiano – ha aggiunto Zucchi – e all'affermazione di una dinamica bipolare che, oggi, permette agli elettori di scegliere tra due coalizioni come formule alternative di governo".

Non poteva mancare l’analisi del quadro valdostano in questa occasione. Un’analisi critica che si può riassumere in una delle dichiarazioni di Zucchi, suffragata e sostenuta dai colleghi di FI, Giorgio Buongiorno (coordinatore FI) e Massimo Lattanzi (capogruppo FI in Consiglio regionale): “la Giunta Rollandin ci ha delusi perché non ha dato segni di discontinuità. Dopo 8 mesi nulla è cambiato. Il potere resta in mano a poche persone, se non una, e i provvedimenti adottati fino ad oggi non ci soddisfano”. Dichiarazioni, dunque, che tagliano con le intenzioni esplicitate fin da inizio legislatura, che volevano un’opposizione senza preconcetti e costruttiva.

Puntando il dito su UV e sulla situazione politica valdostana, da più parti è stato affermato che il movimento unionista non potrà da solo affrontare tutte le sfide cui è chiamata la Valle d’Aosta, soprattutto in riferimento ai rapporti con Roma e con Bruxelles.
Willian Casoni della direzione nazionale e consigliere regionale di AN del Piemonte è stato molto deciso nell’affermare che “A Roma l’UV non conta nulla” e che l’unico ponte verso la capitale e l’Europa "è proprio la Destra e i suoi valori”. Proprio in merito al posizionamento in Europa, Alberto Zucchi, ha evidenziato come la proposta di Leonardo La Torre, segretario della Fédération autonomiste, tesa ad aprire un tavolo di confronto con il Pdl e la Lega Nord, sia stata "un atto di coraggio e coerenza politica".

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