Aosta, la maggioranza salva l’Assessore Sorbara. Respinta la richiesta di dimissioni

Il Consiglio comunale di Aosta boccia, dopo una discussione di quasi tre ore, l'ordine del giorno firmato dai gruppi di Alpe e Sinistra per la Città che chiedeva al Sindaco Giordano di ritirare le deleghe all'assessore alle Politiche Sociali Marco Sorbar
Politica

Marco Sorbara è salvo. Il Consiglio comunale di Aosta boccia, dopo una discussione di quasi tre ore, l’ordine del giorno firmato dai gruppi di Alpe e Sinistra per la Città che chiedeva al Sindaco Giordano di ritirare le deleghe all’assessore alle Politiche Sociali Marco Sorbara.
Una richiesta esplicita che in chiusura del documento si ‘ammorbidiva’  lievemente, ventilando la possibilità che “lo stesso (Sorbara) non ritenga più opportuno rimettere con effetti immediati il proprio mandato”.
Un ‘aut aut’ che da un lato parte da lontano, dalla famosa telefonata intercettata tra lo stesso Sorbara e l’imprenditore pregiudicato Roberto Raffa, condannato poi durante l’inchiesta ‘Tempus Venit’, ma anche da vicino. La richiesta di dimissioni piove infatti in seguito alla querela, archiviata in seguito, che l’assessore ha presentato nei confronti del consigliere comunale in quota Alpe Gianpaolo Fedi e di Patrizia Nuvolari, titolare del blog Patuasia che avevano riportato, in aula e sul blog, la telefonata intercettata criticandola aspramente.

Apre il confronto il capogruppo Alpe Carlo Curtaz, che mostra da subito di non voler sparare a salve: “Con questo ordine del giorno – spiega – non trattiamo un caso personale, ma un caso politico. Vogliamo sottoporre qui un caso che crea seri problemi politici e istituzionali, perché la politica deve stare sul binario del confronto civile che può essere duro ma rispettoso delle persone e delle regole. Ci si deve confrontare qui, in quest’aula, e queste discussioni qui non possono essere portate nelle aule di un tribunale. La querela, dal punto di vista giuridico, è infondata e lo stesso pm in quattro righe l’ha chiusa. Saremmo tutti querelabili qui, e nessuno potrebbe più esprimere la sua opinione. Ma se la querela è manifestamente infondata qual era il motivo vero se non quello dell’intimidazione politica?”

Risponde a Curtaz il diretto interessato, l’assessore Marco Sorbara, che questa volta esce dal silenzio nel quale si era ‘ammantato’ a maggio e recita un mea culpa: “Ho fatto deglierrori, politicamente sono alla mia prima esperienza. Ho fatto grosso sbaglio e chiedo scusa alla Giunta e al Consiglio. Ho ribaltato un aspetto politico su un aspetto giudiziario e non sono stato in grado di giocarla politicamente. Forse non sono idoneo a ricoprire certi ruoli e mi rimetto alla decisione del Consiglio”.

A cercare di trovare un compromesso ci pensa anche il Sindaco Giordano: “Questa questione non può finire a tarallucci e vini ma neanche con una richiesta di dimissioni. Il problema è politico, questo ordine del giorno non deve chiedere le dimissioni ma la censura totale di questi comportamenti. Politicamente è evidente che ci divideremo sulla questione ma io credo che questo comportamento vada ufficialmente censurato con un atto formale e non attraverso una dichiarazione di voto. Revocare le deleghe dell’assessore significa cambiare la Giunta e consegnare una vittoria politica, ma altra cosa è censurare nettamente un comportamento”.

Parere rifiutata in toto dalla minoranza: “La proposta del Sindaco è irricevibile – risponde seccamente Curtaz – e il Sindaco stesso che ha scelto l’assessore se ne assume la responsabilità. Lei ha fatto un intervento molto duro che, come a maggio, non avrà alcuna conseguenza sull’assessore ma avrà conseguenze politiche: avremo d’ora in poi un assessore debolissimo e un Sindaco, rappresentato come la ‘persona forte della Giunta’, che si dimostra invece debolissimo”.

Dopo un lungo dibattito nel quale tutte le forze politiche esprimono la propria opinione l’ordine del giorno viene votato – curiosamente con voto palese e non segreto, fatto che potrebbe essere stato decisivo ai fini del risultato – e bocciato.

Saranno infatti 17 i voti contrari, 3 le astensioni e 10 i voti a favore del documento: quelli ciò della minoranza consiliare tutta alla quale si aggrega Paolo Scoffone di Stella Alpina che vota in difformità rispetto al proprio gruppo: “Mi allontano dalla scelta di astensione di Stella Alpina. Qui nessuno discute l’operato di Sorbara in assessorato ma stiamo discutendo di un’altra cosa. La presenza in Consiglio dell’assessore Sorbara è inopportuna, secondo me non può far parte di questa assise”.

 

 

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