Aosta, la “spina nel fianco” del Bilancio è il Gruppo misto di maggioranza

I consiglieri "ribelli" Caminiti, Verducci, Crea e Zuccolotto inseriscono 5 mozioni collegate al Bilancio. Atti che hanno il parere sfavorevole ma che servono a mostrare i muscoli. Soprattutto con una mozione di sfiducia che aspetta due firme.
Vincenzo Caminiti e Luca Zuccolotto
Politica

Bilancio previsionale di Aosta, il “muro” arriva dal Gruppo misto di maggioranza.

O meglio da una parte di esso, ovvero i “dissidenti” Vincenzo Caminiti, Pietro Verducci, Antonio Crea e Luca Zuccolotto che portano – durante il Consiglio straordinario – cinque mozioni collegate (due invece sono della minoranza), che trovano oltretutto il parere di legittimità e di regolarità contabile sfavorevole firmato dalla Segretaria generale e dalla dirigente alle Finanze.

Mozioni quindi che puntano a far “traballare” una maggioranza non proprio “granitica”, soprattutto a livello numerico: serve infatti il 50% più 1 dei 29 in Consiglio per approvare il Bilancio, e se si sommano i quattro “ribelli” ai nove di opposizione alla maggioranza restano – se presenti tutti – 16 voti, uno di margine per essere “giusti giusti”.

“Forcing” che fa il paio con la mozione di sfiducia (che attualmente, depositata da Carpinello, ha solamente dieci voti) della minoranza con annesso Caminiti alla ricerca disperata di due firmatari per essere portata in Consiglio a marzo.

Il Bilancio di previsione non dovrebbe essere a rischio, anche perché oggi, 28 febbraio, è l’ultimo giorno per approvare il documento contabile del Comune che altrimenti si troverebbe, domani, a fare i conti col temuto esercizio provvisorio.

Insomma, più che un atto “pericoloso” di per sé un vero e proprio “avviso ai naviganti”, la prova di forza del Misto di maggioranza che mostra i muscoli.

Le mozioni “cavallo di Troia”

Le cinque mozioni presentate da Caminiti & Co. hanno il parere sfavorevole perché, chiedendo di destinare delle risorse aggiuntive in alcuni capitoli specifici – 100mila euro per la manutenzione straordinaria dell’illuminazione pubblica, l’installazione pensiline degli autobus per 50mila euro, 30mila euro per l’educazione stradale nelle scuole e la stessa cifra dello scorso anno sull’abbattimento delle barriere architettoniche – diventano un “emendamento” inammissibile perché “presentato fuori termine”.

L’obiettivo è quindi ottenere qualcosa dopo e Caminiti, fuori dall’aula, lo dice apertamente: “Se ci promettono questi interventi in una prossima variazione il Bilancio oggi lo voto”. E questa sì sarebbe una notizia.

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