Aosta, “No” al rimborso delle spese legali per l’ex segretaria D’Anna

D'Anna chiede 30mila euro e accusa il Sindaco di essersi "defilato" e di averle fatto mancare il suo apporto e quello del Comune dopo la decadenza dalla nomina. Il Sindaco ribatte in aula: "Dal punto di vista politico e umano mi sento responsabile"
Donatella D'Anna
Politica

Torna a fare discutere, in Consiglio comunale del Capoluogo, la spinosa vicenda di Donatella D'Anna, Segretaria generale del Comune di Aosta per 46 giorni – fino alla decadenza dell'agosto 2015 – scelta dal Sindaco Fulvio Centoz appena insediatosi in piazza Chanoux.

All'origine del contenzioso in aula una lettera, inviata dall'ex Segretaria di Aosta al Sindaco, Vicesindaco e consiglieri tutti in cui D'Anna lamenta “Il mancato rimborso delle spese legali da me sostenute in conseguenza all'incarico ricevuto di Segretario Generale” e nella quale accusa Centoz di essersi, in seguito, “defilato e la sottoscritta si è ritrovata da sola, senza il suo sostegno né personale né del Comune, a difendere la legittimità delle scelte e dei decreti di nomina”.

In chiusura, D'Anna chiede che il Comune adempia al versamento di 29mila 874 euro per le spese legali sostenute, elemento sul quale si aggancia – via mozione – il consigliere del Gruppo misto Étienne Andrione che chiede al Consiglio di censurare l'azione del Sindaco nella vicenda, definita come “gestita in maniera vergognosa”.

Di suo, Centoz non condivide e prova a spiegarsi: “Non è corretto dire che io mi sia disinteressato della dottoressa D'Anna, e ci sono stati continui contatti con lei, con amici avvocati, per capire se era possibile salvare la situazione. Dal punto di vista politico ho voluto sceglierla come Segretario e me ne sono assunto la responsabilità, ho sempre pensato di esercitare un mio diritto, non di fare guerre. Sono cosciente che dal punto di vista umano chi ci ha rimesso è lei, ma da quello dell'immagine ci ho rimesso tanto anch'io”.

Poi il Sindaco fa autocritica, chiedendo alla sua maggioranza di astenersi dal votare la mozione: “Ritengo che questa vicenda sia indubbiamente nata male e finita peggio e – chiude Centoz – e dal punto di vista politico e umano mi sento ovviamente responsabile, ma ci sono state scelte condivise tra me e la dottoressa D'Anna”.

Risposta dalla quale parte il tiro incrociato della minoranza, che dal primo momento ha fortemente contestato la nomina D'Anna: “È increscioso – attacca Nicoletta Spelgatti, Lega –, stiamo negando un rimborso per spese legali assolutamente dovuto sulla base di un parere orale del Celva, mi auguro che la dottoressa D'Anna vada avanti con il procedimento fino in fondo”. Tesi che porta avanti anche Patrizia Pradelli (M5s): “Il Sindaco ha abbandonato una persona dopo averla promossa ostinatamente senza rispetto per le regole, è giusto invece sostenere un lavoratore fino alla fine”.

La maggioranza esce comunque indenne dalla prima prova 'pericolosa' della mattinata consiliare – la mozione verrà infatti bocciata con il voto favorevole dei 9 di minoranza e l'astensione in blocco degli altri 17 –, senza cadere in fallo, forse, in attesa di un momento più caldo in ordine del giorno.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte