Un piccolo passo avanti, anche se si tratta ancora solamente di ipotesi, e Aosta torna a parlare della necessità – questione annosa e ricorrente – di avere un ostello in città. A chiederlo la minoranza unita, per voce di Nicoletta Spelgatti della Lega Nord: “La via Francigena – spiega – sarà potenzialmente sempre più attrattiva per nuove forme di turismo. Un ostello avrebbe quindi importanza fondamentale e non sarebbe neanche in concorrenza con le strutture alberghiere. Aosta non può essere tagliata fuori”.
La maggioranza apre e propone, tramite l'assessore Andrea Edoardo Paron, di riaprire il discorso dell'ostello in Cittadella dei Giovani, naufragato per la mancanza di fondi: “Da un po' ragioniamo sugli investimenti da fare, e ci sarebbe delle opportunità per ottenere finanziamenti. Siamo d'accordo che Aosta si doti di una struttura di questo tipo, l'ipotesi è quella di recuperare risorse dalle alienazioni delle proprietà comunali”.
La mozione passa, ma la minoranza resta comunque critica. Per Gianpaolo Fedi, Alpe: “È meglio che niente, ma è una soluzione un po' povera per una città che è sempre stata ricca negli anni passati”. Punta il dito Étienne Andrione, Gruppo Misto di minoranza: “Negli anni 2000 eravate pieni di soldi e avete 'bambanato'. Ora non c'è l'ostello, non ci sono più neanche i soldi ed iniziate a pensarci su e a fare qualcosa”. Si accontentano a denti stretti anche Carola Carpinello, Altra VdA, per la quale questa soluzione – che creerebbe una struttura da venti posti solamente – è “Largamente insufficiente, perché ad Aosta serve ben altro”.