Il “sasso nello stagno” lanciato da Étienne Andrione, Lega, aveva l’aria innocente di chi chiedeva una cosa in fondo semplice: quando ci sarebbe stata la sostituzione in giunta dell’Assessore ai Lavori pubblici vacante dopo le dimissioni dell’unionista Lancerotto ed un mese e mezzo di interim del Sindaco Centoz.
Puntuale come il Natale, o come il Marché Vert Noël che arriva prima, l’occasione giusta è quella per sedersi comodi e vedere la maggioranza del Comune di Aosta avvitarsi su se stessa prima, per poi salire sul “ring” a “menarsi colpi” da sola.
A partire da Pietro Verducci, dissidente Pd, che prende la ricorsa e dopo aver spiegato che il Sindaco utilizza una “metodologia di lavoro poco chiara e non condivisa”, spara poi contro il suo partito e la recente risposta della Segretaria Timpano: “Credo nel Pd ma non credo più in questo gruppo già da un po’ di tempo. Il Sindaco dice che condivide con le forze politiche, ma cosa condivide? Dopo vent’anni il Pd non è più in Consiglio regionale per l’incompetenza dei suoi vertici attuali che scaricano la colpa sull’Uv con la quale ora andiamo a condividere per decidere il nuovo assessore. Ora siamo tutti amici?”.
Vicenzo Caminiti, Gruppo misto di maggioranza, ben conscio che la mozione è un “ring per picchiarsi tutti a più non posso” decide di salirci ugualmente: “Le dimissioni di Lancerotto erano per la mancata condivisione in giunta, cioè quello che dicono ora Crea e Verducci, quello che dicevamo Zuccolotto ed io prima, che hanno detto Prettico e Galassi, e che prima di diventare assessore dicevano anche Girasole e Dosio”.
Caminiti si fa forte, anche perché il Gruppo misto – il gruppo degli scontenti – è, dopo l’Uv, con i suoi sei consiglieri, il più numeroso ormai in Comune.
Il Sindaco rilancia
Il Primo cittadino Fulvio Centoz ha po’ di materiale per rispondere, anzitutto dal punto di vista politico: “Queste riunioni per decidere il nuovo assessore – spiega – non è la decisione autocratica del Sindaco brutto e cattivo con quattro amici al bar, ma sono passaggi politici, secondo me corretti, con i massimi esponenti dei rispettivi movimenti con i quali io mi devo interfacciare.
Poi lancia una frecciata a Caminiti, che nel suo secondo intervento ha ricostruito un po’ la cronistoria degli “spostamenti politici” di questi ultimi anni tra litigi, spaccature e “cambi di casacca”.
“Lamentarsi di una mancata condivisione da chi in tre anni e mezzo ha votato un solo bilancio non è il massimo – risponde Centoz –, ma ci sta. Faccio però fatica a pensare che quelle scelte siano frutto di mia mancanza di condivisione. Dov’è nella scelta di Stella Alpina di spaccarsi? O nella scelta di Zuccolotto e Caminiti di uscire dall’Uv dopo aver appoggiato Uvp alle regionali. Ammetto i miei limiti ma forse mi viene imputata una certa autonomia rispetto a situazioni politiche fuori dall’aula che si scaricano qui dentro, e la richiesta di dimissioni al collega Marzi è il caso emblematico”.
Toh, un assessorato
In chiusura, ma senza fare nomi, la notizia c’è quando si torna a parlare dell’Assessorato vacante ai Lavori pubblici. La decisione sembra presa ed il Sindaco lo anticipa, rispondendo ad Andrione che alludeva che si aspettasse il bilancio per dare il posto al Pd in caso ci fossero soldi, o ad altri in caso contrario.
“Non intendo tergiversare aspettando il bilancio e subordinarlo alla nomina – chiude Centoz –, anzi la prossima settimana verrà nominato il nuovo assessore, ben prima del bilancio”.