Asili nido, l’accreditamento delle strutture slitta al 2020

La notizia dovrebbe diventare ufficiale questo pomeriggio - 14 maggio - quando passerà al vaglio del Celva. Nel frattempo si aprirà un "tavolo di lavoro" per definire le perplessità sui "voucher". Per Aosta l'Assessore Girasole garantisce: i risparmi sull'appalto, circa 300mila euro, andranno ai privati.
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Politica

Il “mistero” che aleggia sull’accreditamento degli asili nido non si è dissipato, ma – e la notizia dovrebbe diventare ufficiale questo pomeriggio, quando si riunirà il Celvanon sarà il 2019 l’anno in cui il nuovo sistema entrerà in vigore.

A spiegarlo questa mattina, in Commissione consiliare, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta Luca Girasole che dopo le perplessità uscite dalla riunione della settimana scorsa ha avuto un confronto con la controparte regionale.

“Abbiamo condiviso il fatto che ci siano ancora degli elementi da verificare – spiega Girasole –. Questa delibera è partita in Regione tre assessori fa, nel frattempo sono cambiati gli Uffici, ed alcune situazioni meritano ancora degli approfondimenti. Per evitare di mettere in difficoltà tutti, gli utenti, i genitori, i lavoratori, gli Uffici comunali e regionali la volontà è quella di quella di posticipare l’entrata in vigore dell’accreditamento”.

L’“anno buono” a questo punto dovrebbe essere il 2020, anche se difficile dire se sarà possibile partire da gennaio o muoversi direttamente a settembre, con il prossimo anno scolastico ancora: “Prima bisogna definire le regole del gioco – prosegue l’Assessore –, l’idea è quella di aprire un tavolo di lavoro in cui ci saremo anche noi, con l’obiettivo che entro fine di quest’anno si definiscano le cose poco chiare in modo di avere tempi certi per scegliere se decidere o meno di aderire all’accreditamento”.

Accreditamento o meno il Comune interviene

Saltata l’opzione di accreditarsi per il 2019, Girasole spiega come il Comune di Aosta – fuori dall’appalto per i suoi tre asili nido di proprietà, attualmente prorogato fino a fine maggio per sciogliere il nodo dell’offerta ritenuta “anomala” presentata in fase di gara – ha intenzione di mettere risorse ai privati, per coprire la domanda di posti per i bambini.

I 126 posti delle strutture comunali – il “Berra”, e gli asili nido di via Roma e viale Europa –, infatti, non sono sufficienti.

Come avvenne per il fu “Bando anziani”, le risorse da dare ai privati saranno recuperate nelle pieghe della gara stessa: “Il Comune agirà lo stesso con risorse proprie – prosegue Girasole –, e sosterremo il sistema attraverso il ribasso di gara ed i risparmi sull’Iva che abbiamo quantificato, stimati, in circa 300mila euro. Ho dato mandato agli Uffici per capire in che modo, con questi soldi, garantire il servizio per tutti. È chiaro che i privati, con i ‘voucher’, avrebbero avuto una ‘boccata d’ossigeno’, ma vogliamo continuare a sostenerli attraverso i risparmi della gara”.

L’incognita sui tempi

Da definire la “questione-tempo”, che definirà anche la “questione-soldi”. O meglio: prima si chiude l’appalto per la gestione dei nido comunali, prima si capirà quanti soldi verranno avanzati dal finanziamento trasferito dalla Regione e prima si potranno utilizzare.

“Mi auguro che gara si chiuda a fine mese – chiude l’Assessore –, credo che al massimo sarà a giugno. Poi serve il tempo di quantificare le offerte per capire il ribasso. La volontà è di arrivarci in fretta per riuscire a spenderli con i gestori delle strutture private il prima possibile”.

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