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Il federalismo lo abbiamo già, ma è bastardo, sprecone, piagnone. Questo non è legato agli statuti speciali, che definiscono solo i perimetri delle competenze, ma alla dabbenaggine alla stupidità, alla captatio benevolentiae dello Stato centrale nei confronti degli aggressivi governi regionali". Il Ministro della funzione pubblica,
Renato Brunetta, domenica 15 marzo, intervenendo al forum della Confcommercio a Cernobbio, in provincia di Como, alla vigilia dell’incontro dei presidenti delle regioni e province a Statuto speciale, non poteva fare dichiarazioni più pesanti. Tra queste un riferimento diretto alla Valle d’Aosta: “
Un bambino della Val D’Aosta – ha dichiarato Brunetta nel voler portare un esempio – ri
ceve dallo Stato cinque volte di più di uno del vicino Piemonte. Cose simili accadono per Trentino, Bolzano e così via. Il sud e la Sardegna hanno una situazione un pò a parte, ma questa sperequazione non é legata agli Statuti speciali, che definiscono solo i perimetri delle competenze, ma é legata alla dabbenaggine alla stupidità, alla captatio benevolentiae dello Stato centrale nei confronti degli aggressivi governi regionali”. “
Ora mi prenderò gli insulti di presidenti regionali o di province autonome” aveva anche aggiunto. Forse gli insulti non sono arrivati, certo è che non sono mancate le risposte. Il primo a controbattere è stato il presidente del Friuli Venezia Giulia,
Renzo Tondo che ha subito ribadito come “
Sulla specialità non si cede” facendo riferimento alle interrogazioni, interpellanze e mozioni presentate in Parlamento da tutti gli schieramenti contro la diverse “specialità”. “
Ovviamente siamo contrari – ha aggiunto Tondo –
perché siamo convinti che le ragioni che portarono all’istituzione delle specialità siano tuttora valide”.
Dalle Valle d’Aosta a rispondere alle dichiarazioni e a mettere i puntini sulle "i" è stato l’Assessore regionale al Bilancio Finanze e Patrimonio Claudio Lavoyer “Se quella del Ministro è stata una provocazione, è francamente di cattivo gusto. Affermare che i diritti storici della Valle d’Aosta e delle altre regioni e province a Statuto speciale sono dovuti alla stupidità, alla dabbenaggine o, peggio ancora, alla captatio benevolentiae dello Stato, è una dimostrazione di non conoscenza della storia e della Costituzione italiana. Questo ci inquieta, soprattutto ora che si va delineando un nuovo assetto federalista dello Stato".
"Invito caldamente il Ministro Brunetta – aggiunge l’Assessore Lavoyer – a verificare i costi e gli oneri sostenuti dalla Regione autonoma Valle d’Aosta per servizi e competenze che in altre realtà sono a carico dello Stato o di altri enti. Si accorgerebbe, forse, che il federalismo fiscale è già quello delle Regioni ad autonomia differenziata, come la Valle d’Aosta, che garantisce non solo autonomia finanziaria agli enti locali, ma soprattutto servizi efficienti ai cittadini e una qualità della vita di alto livello, proprio in virtù di un uso attento ed oculato del denaro pubblico”.