Caro affitti per gli studenti universitari: approvata una mozione alla Camera

L’iniziativa, rispettando le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, impegna il governo a prendere provvedimenti urgenti per potenziare e semplificare le misure a sostegno degli studenti universitari fuori sede
Franco Manes camera
Politica

Via libera ieri, mercoledì 31 maggio, alla Camera dei deputati ad una mozione presentata dai deputati delle Minoranze Linguistiche riguardante la problematica degli elevati costi degli affitti per gli studenti universitari.

L’iniziativa, rispettando le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, impegna il governo a prendere provvedimenti urgenti per potenziare e semplificare le misure a sostegno degli studenti universitari fuori sede, al fine di contrastare l’aumento dei costi degli affitti e la mancanza di alloggi per studenti. Si richiede inoltre di garantire un’adeguata offerta di alloggi per studenti, in linea con quanto stabilito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e di aumentare la disponibilità di alloggi universitari per studenti fuori sede, anche attraverso interventi di rigenerazione urbana e recupero di edifici dismessi o inutilizzati.

“Abbiamo chiesto impegni chiari – sottolinea  il deputato Franco Manes, secondo firmatario della mozione – che devono essere concretizzati velocemente dal governo, soprattutto per territori come la Valle d’Aosta, dove i nostri studenti, nella maggior parte dei casi, si vedono costretti a soggiornare fuori sede per frequentare i principali atenei nazionali anche a causa di una rete infrastrutturale dei trasporti carente. Alla politica spetta l’onere di trovare soluzioni importanti a favore delle famiglie, soluzioni strutturali e continue, tarate secondo le specifiche esigenze dei territori, delle nostre regioni”.

Secondo i deputati delle Minoranze Linguistiche “è evidente che il problema degli affitti elevati incide sull’accesso al diritto allo studio”.

Secondo i dati nazionali, infatti, le immatricolazioni universitarie in Italia sono scese del 5% rispetto a due anni fa. L’abbandono universitario al primo anno è in crescita e si attesta intorno al 7,5% , “un abbandono dovuto, anche, alla difficoltà della logistica”. A livello nazionale circa il 40% degli studenti risultano fuori sede, le strutture organizzate universitarie garantiscono, da un punto di vista logistico, una quota del 10% a favore degli studenti fuori sede.

“Riteniamo urgente garantire il diritto degli studenti a completare il loro percorso formativo in condizioni di benessere”, conclude Manes. “Una pianificazione efficiente degli investimenti per il diritto allo studio deve essere una priorità per il nostro paese”.

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